Ogni tanto sentendo parlare di supporti fisici mi viene da ridere, più che altro perché continuano ad esserci miti e leggende che tanti continuano a perseguire… quindi facciamo un poco di chiarezza sui miti, perché sono nati, e soprattutto perché molti restano dei miti creati dall’ignoranza e dalla rapporto superficiale con gli elementi.
Mito 1 il negativo è immortale
Troppo spesso quando si parla di fotografia digitale sento dire “eh con la fotografia digitale è tutto volante, almeno con i negativi avevi qualcosa in mano che resta, con i file non si sa mai…”.
Sono le stesse persone quando gli chiedi come conservano i negativi, che tipo di sviluppo hanno subito etc rispondono vagamente, e quindi so che i loro negativi sono :
- in un cassetto appiccicati tra di loro
- l’emulsione che lentamente si altera perché sviluppata con acidi a sviluppo rapido
- con colori che si sono scostati perché probabilmente non conservavano i rullini prima dello sviluppo in frigo
- non sanno che esiste una data di scadenza dei rullini
- se va bene non hanno troppe muffe attaccate sopra che mangiano lentamente i loro ricordi…
Il negativo fotografico può sopravvivere nel tempo :
- se è un prodotto di buona qualità di partenza, non un negativo commerciale, che pensato per la massa può avere difetti intrinsechi della produzione di massa
- se è stato conservato correttamente durante trasporto e stoccaggio, senza essere esposto a sbalzi termici estremi
- se è stato se esposto correttamente entro la sua data di durata
- se è stato sviluppato correttamente, con acidi a sviluppo lento, non quelli dello sviluppo in un’ora dai laboratori per i frettolosi, che accelerando lo sviluppo alteravano l’emulsione riducendo la sua durata nel tempo
- se dopo esser stato sviluppato, stampato è stato conservato in ambiente buio, asciutto magari con i sacchetti di gel al silicone
- se non è stato conservato a contatto con altri negativi (la classica busta di carta fotografica con la taschina dove mettere tutti i negativi insieme era uno dei luoghi peggiori dove conservarli, il modo migliore per far aderire l’emulsioni di un negativo con l’altro, danneggiando entrambi per sempre
- se ogni tanto si controllano e si permette loro di prendere aria, evitando che l’emulsione si incolli ai contenitori a striscia del negativo
quindi tutti quelli che hanno decine di centinaia di negativi dimenticati nello scatolone del garage, nei cassetti mai aperti da trent’anni, non preoccupatevi, i vostri ricordi restano nella vostra mente, ma i negativi… auguri
i difetti del negativo fisico?
- il tempo altera sempre e comunque i negativi prodotti dagli anni 50 in poi, quindi comunque sta decadendo anche conservato al meglio
- gli acidi usati per lo sviluppo intaccano i colori in modo non lineare e quindi i vostri colori cambieranno nel tempo
- la duplicazione dei negativi tramite metodo fisico comunque provocano un decadimento della qualità ad ogni copia, perdita di nitidezza e aumento del contrasto
- l’archiviazione comporta necessità di spazio, ben gestito, con caratteristiche ben precise
- l’archiviazione e la ricerca nei negativi fisici prevede una organizzazione molto stretta e precisa
- un problema di archiviazione errata, o un danno ad uno di essi da parte di muffe etc propaga rapidamente il problema agli altri elementi presenti nello stesso luogo
i difetti del negativo digitale?
- bisogna archiviarlo e sapere fare copia e incolla dei file, ma se non si conoscono queste informazioni basilari nell’uso di un computer, forse il problema di archiviare i negativi digitali è l’ultimo che vi deve preoccupare.
- un danno ad un supporto (hard disk, DVD, cd) rischia di essere un danno a diversi negativi in un sol colpo (come accade se si rovinano i negativi fisici se danneggiamo, bagnando una scatola etc)
- bisogna essere organizzati per archiviare i diversi file (come si deve fare con quelli fisici, tenerli tutti insieme in uno scatolone non è organizzarli)
I vantaggi del negativo analogico ?
- fino ad un certo periodo storico era il modo migliore per catturare una certa quantità di dettaglio fisico nello scatto fotografico
- ad oggi 2016 i negativi fotografici migliori offrono una gamma dinamica di cattura fino a 18 stop di latitudine di posa, e si possono mettere anche in macchine fotografiche economiche, mentre una camera digitale con quella gamma dinamica ha un costo decisamente impegnativo
I vantaggi del negativo digitale?
- posso creare più copie di sicurezza IDENTICHE senza perdite di qualità.
- più passa il tempo migliori saranno i negativi digitali prodotti perché le tecnologie dei sensori migliorano costantemente
- più passa il tempo meglio si possono sviluppare i negativi digitali perché anche gli algoritmi di sviluppo migliorano e ottimizzano le tecniche di estrazione dei dettaglio dalle matrici di Bayer
- è possibile distribuire un negativo digitale senza timore di perdere l’originale come accade con il negativo fisico
- nello spazio di un card SD da 128 gb posso archiviare circa 10.000 negativi digitali (di varie dimensioni), con database per ricercare e gestire al meglio il materiale, mentre con negativi fisici lo spazio occupato è estremamente più ampio e impegnativo.
- da uno stesso negativo posso sviluppare e creare più fotografie in modo indipendente, senza avere necessità di camere oscure, strumenti per la stampa, acidi etc.
Ognuno di noi ha le sue preferenze, ha i suoi gusti, e personalmente avendo un archivio digitale di oltre 60.000 fotografie, ma anche un archivio di negativi fisici di oltre 20.000 strisce, decisamente sono felice del fatto che i negativi digitali sono più semplici da conservare e gestire.
Mito 2 i cd e i DVD sono immortali
Ogni epoca ha la sua mitologia, per molti utilizzatori di computer, più o meno preparati, masterizzare un dvd ha ancora l’alone dell’immortalità, peccato che non è mai stato così…
Un cd/dvd industriale, ovvero quello che acquistiamo con un film, un documentario o un concerto viene realizzato con laser industriali che perforano completamente un supporto metallico che viene poi racchiuso in due gusci di plastica trasparente dura. Da test di invecchiamento accelerato è stato dedotto che un dvd prodotto con questo principio ha una vita di circa 100 anni, quindi superiore a noi… ma mica tutti i dvd industriali sono prodotti con questo principio, solo quelli di fascia più alta.
Oggi esistono molti dvd che vengono prodotti con un solo strato di plastica trasparente sotto il supporto masterizzato, e viene stampata la copertina direttamente sul supporto superiore, il che rende molto più fragile il dvd.
Alla nascita del Dvd nei primi anni 90, quindi un quarto di secolo fà, i dvd erano prodotti in camere sterili, poi col tempo hanno iniziato ad economizzare sulla produzione, causando dei possibili rischi di contaminazione dei supporti, come accade con molti dvd industriali… che presentano cambiamenti di colore del supporto da argento a giallo, muffe che si formano sotto il supporto rendendolo illeggibile, opacizzazioni varie del supporto che danneggiano i prodotti di livello industriale.
Cosa significa questo? che se i dvd masterizzati in modo industriale sono già delicati e non eterni, aggiungiamo altri fattori dati dalla masterizzazione casalinga :
- il dvd masterizzabile ha un supporto organico non stabile, ma sensibile alla temperatura, in particolare al raggio laser che per masterizzarlo crea col calore una deformazione sulla superficie (volgarmente diciamo un bozzo), che verrà poi letto dai laser come 0 o 1 a seconda di come sarà realizzato il bozzo.
Questo supporto che non è stabile come il supporto industriale tende a perdere parte di queste deformazioni, perché è un materiale che ha “memoria” della sua forma originale. - il supporto registrabile è molto più sensibile a UV, temperatura e umidità quindi basta poco per danneggiare i dati presenti sul supporto
- il supporto registrabile ormai è realizzato con materiali di qualità infima, ed è veramente difficile comprare un prodotto di qualità, perché anche i grandi marchi non producono da anni i supporti ma sub appaltano a fabbriche indiane e cinesi la produzione e poi fanno marchiare da loro, spesso alternando le fabbriche.
L’unico modo per capire la provenienza di un supporto è leggere il production code tramite software dei dvd acquistati, non prima dell’acquisto.
Attualmente una azienda giapponese produce dvd oltre che per gli altri marchi anche secondo il loro marchio, Taiyo Yuden, e sono prodotti di buona qualità, per il resto tutti i marchi che in passato potevo utilizzare sono diventati inaffidabili, mostrando limiti e problemi di ogni tipo … - la protezione plastica inferiore molto più sottile e morbida di quella dei dvd industriali, quindi è più facile graffiare i dischi e leggerli peggio o non leggerli affatto
- i masterizzatori hanno velocità sempre più alte, il che non è MAI un vantaggio, perché maggiore è la velocità di scrittura e maggiore è il rapporto segnale rumore introdotto, causando più possibili errori di scrittura, e quindi nella rilettura i dischi saranno sempre più limitati nella durata e delicati, questo rapporto di errore in lettura aumenta col tempo, perchè il supporto tende per effetto memoria a tornare alla forma originale, per cui più lentamente abbiamo masterizzato un dvd, più probabilità di durata nel tempo abbiamo.
- i lettori dvd da tavolo e da computer sono sempre più economici e di basso livello, per cui anche se i dischi sono di qualità media c’è il rischio che sia meno facile leggere tali dischi dai computer più moderni. Posseggo un dvd recorder LG che legge perfettamente i dvd masterizzati ma ha difficoltà con più di 700 dvd originali che posseggo…
N.B. i lettori bluray necessitando di laser più precisi e potenti hanno il vantaggio di leggere meglio anche i dvd più vecchi.
Quindi in conclusione: i cd/dvd industriali più recenti soffrono della produzione economica e possono danneggiarsi nel tempo, i cd/dvd masterizzati in modo casalingo sono proporzionalmente durevoli e robusti alla loro età, più sono vecchi e costosi i supporti più saranno durevoli.
Se il primo cd che ho masterizzato costava 52.000 lire, ovvero quasi 100 euro di oggi, e dopo ventidue anni funziona perfettamente, non posso dire altrettanto di dvd di marca nota, una volta ultra affidabile, pagati 26 centesimi di euro, che dopo 6 mesi metà dei file salvati sono illeggibili dallo stesso prodotto che li ha masterizzati… pur conservato perfettamente, pur masterizzato a bassa velocità, pur evitando contatto diretto con la superficie, etc etc…
Mito 3 gli hard disk sono indistruttibili
La maggior parte delle persone che conosco hanno un computer portatile, dove conservano l’unica copia dei loro dati, fiduciosi che il loro computer sia eterno… che soprattutto il loro hard disk sia eterno… cosa che da tempo non può essere più vera.
Un hard disk è un contenitore metallico che contiene dei piatti metallici con un braccio che levitando vicino alla superficie altera magneticamente il contenuto.
Anche se apparentemente sembra essere un prodotto molto robusto in realtà l’hard disk meccanico è molto fragile, e bastano poche sollecitazioni meccaniche per danneggiare uno dei componenti in modo più o meno definitivo, portando alla perdita di una parte consistente dei dati.
I dischi da 3.5 pollici sono nati per rimanere dentro i computer fissi, come tali qualunque urto comporta un rischio alto di danneggiamento del braccio o di danneggiamento ai dischi stessi, con perdita dei dati. I dischi da 2.5 pollici (quelli più piccoli da portatile) sono più robusti e soprattutto hanno meccanismi di sicurezza che in situazione di riposo, in caso di interruzione di corrente, la maggior parte dei dischi ritira il braccio dalla posizione operativa alla posizione di riposo per ridurre il rischio di danni del braccio e dei piatti.
Col tempo i dischi meccanici sono diventati sempre più capienti, e allo stesso tempo economici, ma questo vuol dire che ogni piatto è più denso come quantità di dati registrabili, quindi un danno minimo ad un piatto significa un danno sempre più esteso ed ampio al disco, esempio banale, se il mio vecchio maxtor da 160 gb aveva 4 dischi da 40 gb l’uno il massimo danno di un disco era di 40gb, i miei nuovi dischi da 8 tb contengono solo 4 dischi da 2tb l’uno, quindi un danno ad un disco significa perdere 2tb di dati, cioè 50 volte i dati che avrei perso in un danno al vecchio disco.
Molte persone tendono ad usare dischi esterni e portarli in giro, questo aggiunge sollecitazioni inutili ai dischi aggiungendo rischi. I dischi da 2.5 pollici sono più orientati al trasporto, mentre i dischi da 3,5 pollici sono più a rischio, il fatto che siano messi dentro dei box non significa che siano sempre e agilmente trasportabili. Alcuni box come la fascia alta di Lacie ha degli ammortizzatori in neoprene all’interno del box, in modo che in caso di caduto questi assorbano buona parte della forza cinetica non trasmettendola al disco.
Comunque la maggior parte degli hard disk da 3.5 pollici subiscono danni non riparabili e perdita di dati da una caduta di meno di un metro, ovvero cade dal tavolo o dalla scrivania…
[update 18 giugno 2018] Seagate 7200.11 firmware sd15… un nome che farà tremare i polsi di Seagate, se fate una ricerca on line troverete migliaia di casi in cui i dischi da un momento all’altro spariscono, ovvero si mette in stato di busy, e non viene più visto dal bios del computer, tutti i dati persi…. apparentemente perchè esiste un kit disponibile anche su Amazon, il che vi da l’idea della portata del problema, per connettere l’elettronica ad un controller rs232 (preistoria informatica) e riprogrammare via codici esadecimali il disco, poi forse riparte e recuperate i dati o al max il disco….
Mito 4 le chiavette usb, le schede SD,CF etc sono indistruttibili
Ogni epoca ha la sua mitologia, per molti utilizzatori di computer le chiavette usb sono per qualche ragione indistruttibili… mah… teoricamente sono prodotti che possono sopportare forti scariche di corrente, essere bagnate e se lasciate asciugare continuare a funzionare, quindi un buon supporto … MA…
Se pensate che una chiavetta di qualità da 60 euro abbia lo stesso tipo di memorie a stato solido di quella da 8 euro, se pensate che basti staccarla dal computer, e fregarsene di quel messaggio “il dispositivo xx è stato rimosso prima che il sistema lo espellesse”, se pensate che quando non viene riconosciuta sia bene sforzarla spingendo bene dentro la porta USb (danneggiando sia porta che la chiavetta), forse forse non avete ben chiaro che tipo di uso si deve fare di un dispositivo a stato solido.
Inoltre il problema più grande delle memorie a stato solido è che se parte per una qualunque ragione una cella (danno meccanico, elettrico, difetto produttivo) non è come nelle memorie ad archiviazione magnetica, il danno si propaga velocemente e spesso corrompe dati nelle celle vicino, per cui una volta che il supporto inizia a dare problemi diventa completamente inutilizzabile, perchè diventa inaffidabile.
Quando siete fortunati la chiavetta diventa in sola lettura, altrimenti si corrompono i dati e bon, la chiavetta non è più utilizzabile.
Troppo spesso le chiavette vengono usate con superficialità, si attaccano ad un computer non protetto (virus e problemi varii, ma risolvibili), poi si staccano senza espellerle e si collegano a tv, a box digitali, a macchine per l’ecografia, tomografie etc… tutti prodotti che non espellono il supporto e spesso le apparecchiature mediche hanno sulle porte usb degli scarichi di elettricità statica a bassissimo livello, che portano danni alle chiavette.
Lo stesso discorso vale per le schede di memoria, per telefoni e macchine fotografiche, spesso sono usate con superficialità, una volta i rullini si conservavano correttamente in frigo, si montavano al buio, si riavvolgevano correttamente, si estraevano e conservavano dentro i loro cilindretti prima dello sviluppo. Oggi vedo card che sono sbattute dentro e fuori alle macchine fotografiche, messe dentro lettori da 2 soldi, collegate a computer o sistemi non protetti, mai smontate quando estratte, estratte a macchina accesa.. e quindi possono avere problemi, anche se… tranne per le card tarocche, ovvero card non originali, ma brutte copie delle originali non ho mai perso un dato dalle card Sd, mentre ho un mezzo barattolo pieno di chiavette usb danneggiate di amici da cui ho recuperato dati o proprio messe li a monito per chi tratta male i propri dati.
Conclusioni
tutto questo per dire che nulla è eterno, e sta a noi trattar bene i nostri dati, preoccuparci di fare dei backup, usare i prodotti bene, avere quelle due nozioni in croce su come proteggere le nostre fotografie, i nostri video, i nostri dati…
se invece fate parte di quella massa di persone che al massimo ci copiano dei film o musica pirata, che non pensano che sia importante conservare le proprie foto perché tanto le hanno (in bassa qualità) su Facebook o il video su Youtube, beh… avete la mia invidia, perché siete più sereni di me e non avete il problema di conservare il frutto del vostro lavoro di animazione, fotografia, video etc ;-D