Anche se potrebbe sembrare equivoco, e in un periodo di crisi come questo, alquanto inopportuno, in realtà nel campo artistico serve più fame. La storia insegna come i migliori prodotti dell’arte siano stati realizzati da artisti che avevano fame, fame di gloria, fame di conoscenza, di sperimentazione, o banalmente fame vera…
E’ noto l’aneddoto che il maestro di Giotto dipinse i santi col volto girato dall’altra parte, così che quando il papa chiese all’artista il perchè di questa scelta, lui potesse rispondere: “si son girati per non sentir il mio alito di cipolla” riferendosi alla dieta dei poveri, pane e cipolla… perchè non era stato pagato per il suo lavoro, ma farlo presente ad un papa era come chiedere di essere messo alla gogna…
In questo periodo storico incontro un sacco di “artistoidi” che non hanno fame, che si inventano l’arte, ma non ne hanno nè la cultura, nè il talento.. e non avendo fame non mettono questa sofferenza dentro le loro creazioni.
In un momento storico in cui si può creare in un attimo un’immagine e diffonderla in tutto il globo, il mondo virtuale viene investito di milioni di fotografie, libri, “installazioni” (termine che dio sa solo cosa intendano gli installatori, che per me restano quelle persone specializzate che montano e installano un oggetto fatto bene…), e quindi è più complesso trovare ciò che realmente è frutto della sofferenza.
Da appassionato di cinema, animazione, fotografia etc sono sempre stato colpito dalla produzione dei paesi dell’est, dove nei diversi campi ho sempre trovato artisti fantastici, magari grezzi tecnicamente, ma con tanto da dire, con tanto da esprimere, con tante emozioni che vogliono condividere con gli altri… Emozioni positive o negative, ma emozioni forti, possenti, che colpiscono e rimangono impresse in ogni campo.
Oggi come oggi è semplice vedere in ogni campo come gli artisti che nascono con il fuoco dentro, con la “fame” di condividere le emozioni, facciano qualcosa di diverso, di innovativo, qualcosa che lasci un segno.
E’ impressionante come spicchino sempre gli artisti in mezzo ad un mondo di fotocopie.. in mezzo a tanti replicatori che imitano una o l’altra star della fotografia, della immagine, dell’animazione, del cinema…
Perchè questo discorso? E’ venuto fuori parlando con un amico, Alceo Positano, che mai ha creato tanto quanto in questo periodo di ristrettezze economiche, fisiche, che lo hanno liberato dalle distrazioni del mondo e gli hanno dato una serie di spinte per creare un personaggio, e dargli vita, poi voce, poi emozioni… Per me è un esempio di come alla fine, non serva molto per creare, anzi, il troppo ci toglie la voglia, perchè disperde le nostre energie, la voglia di creare, di fare, di ottenere dei risultati.
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Oggi rilascia in prima mondiale il suo nuovo lavoro: Transitus