Tutto è possibile

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Torniamo indietro, fosse facile

Oggi molte aziende ci costringono ad essere ostaggi dei loro software, delle loro scelte ma soprattutto dei loro ERRORI!!!
Tempo fà i formati con cui si salvavano i progetti di postproduzione, di montaggio, di grafica avevano un minimo di retrocompatibilità, ma oggi siamo forzati ad usare l’ultima versione del programma altrimenti è impossibile leggere un file realizzato anche solo con una versione successiva.

Il problema nasce dal fatto che oggi più che 10 anni fà gli sviluppatori sono diventati delle vacche (termine italiano, mucche è un volgarismo tratto dal fiorentino ed erroneamente assurto a termine italiano pensando che sia meno volgare del termine vacca) da mungere da un programma all’altro, e quindi oltre ad avere la frustrazione di esere spostati da un programma all’altro, alla difficoltà di dover metter mano ogni 6 mesi a codice non loro e spesso non commentato, si sono impigriti e sviluppano i software sempre peggio.

Spesso sento programmatori che protestano di questa mia denominazione, ma non sanno poi rispondere di fronte all’evidenza di programmi che producono sempre più errori e problemi riversando sull’utente finale il problema di esportare il lavoro finito in condizioni decenti o combattere con tutti i bug che fanno chiudere il programma mentre uno lavora.

Molte aziende tolgono la retrocompatibilità con la scusa che nelle versioni vecchie mancano certe funzionalità, io rispondo che se nei programmi nuovi funzionassero le vecchie funzionalità, non avrei motivo di fare dei downgrade per completare il mio lavoro…

Comunque oggi vediamo un modo poco evidente di fare downgrade di progetti, per due software Adobe : After Effects e Premiere

After effects per fortuna prevede aprendo anche nella 2018 di andare su file / salva con nome
e presenta sia la versione 2014 che la cc. Non è un caso della scelta di questi due formati, infatti con la 2014 Adobe ha concluso lo sviluppo di diversi addon e software sia per Premiere che AfterEffects, ha smesso lo sviluppo multiprocessore e multicore, quindi se aprite After 2015 e lo vedete più lento, ecco spiegato il motivo…
La versione CC prevede di salvare anche per CS6, in modo da poter essere compatibili con i progetti realizzati in passato e poter collaborare con chi ancora ha deciso di continuare con un prodotto che aveva raggiunto la sua stabilità produttiva sia in stabilità che velocità.

Premiere è un programma per montatori, quindi ovviamente meno complesso di un programma di compositing, per questa ragione Adobe ha preferito evitare questa trafila, non permette proprio il salvataggio per le vecchie versioni del programma Premiere…
Esiste un trucco per ripristinare la compatibilità, un trucco banale e semplice, ma pochi lo conoscono :

Il file di premiere è un xml compresso con Gzip, quindi è possibile editarlo con un banale editor di testi. Di default un file Premiere viene salvato con estensione “prproj”, ma rinominandolo “.zip” sarà possibile scompattare e leggere il file di testo contenuto in esso. Aprendolo con un editor xml o di testo che non alteri il formato, dal semplice text edit di windows all’editor di testi del mac, basta cambiare nella quarta riga la voce finale di version al valore 1, da

<Project ObjectID="1" ClassID="62ad66dd-0dcd-42da-a660-6d8fbde94876" Version="33">

a

<Project ObjectID="1" ClassID="62ad66dd-0dcd-42da-a660-6d8fbde94876" Version="1">

in questo modo all’apertura premiere penserà che sia un file del primo premiere, leggerà tutto quello che può interpretare e scarterà le voci non conosciute, permettendoci di aprire il file in ogni versione di premiere windows e mac.

Importante è rimettere (senza ricomprimere non serve e se non usate gzip darà errore) l’estensione “.prproj”.

Una informazione banale ma non troppo è che il sistema cloud prevede di installare le vecchie versioni dei pacchetti, ma non in contemporanea, il che comporta diversi disagi e tempi pressochè infiniti, ammenochè… voi non torniate indietro nel tempo e utilizzate i metodi vecchia scuola, ovvero l’installer…

apparentemente Adobe non rende disponibile direttamente gli installer dei vari pacchetti della cloud, ma per fortuna esiste un sito dove abbiamo la possibilità di trovare i link ufficiali sul sito Adobe per scaricare le diverse versioni dei programmi della suite Cloud.


Upgrade -> Miglioramento … mica sempre

firmware 2.4In un mondo sempre più veloce, più frenetico, sembra che l’upgrade dei prodotti sia fondamentale per lavorare, anzi indispensabile e se si rimane indietro diventa un problema…

ci sono produttori di hardware come nel caso del mobile che addirittura forzano l’upgrade ai nuovi firmware e SO scaricandoli in automatico sui device, occupando spazio, creando falsi errori di sistema all’uscita dei nuovi os per “involontariamente” causare la necessità di reset per aggiornare il sistema, e spesso impedendo che si possa tornare indietro, o portando l’utente a necessità di essere un super smanettone per tornare indietro. Sono testimone personalmente dei problemi causati da due aziende leader nel settore, che resettando i device al precedente sistema con metodi da hacker (perchè per una delle due non esiste modo di fare il downgrade, anzi viene bloccato dal server dell’azienda), si ripristinano perfettamente le funzionalità, e a dispositivo pulito, se si fa l’upgrade si blocca o si rallenta o si rende inutilizzbile il prodotto.

Ora se siete qui è per parlare di macchine fotografiche o telecamere, già in passato mi sono dilettato nell’hacking dei firmware delle panasonic grazie al tool realizzato dall’hacker russo Vitality, sia utilizzando preset già fatti tra cui il famoso Flowmotion, sia creando varianti per conto mio, per ottimizzare la resa della panasonic GH2, eccellente vdslr che con l’hacking era in grado di competere con telecamere di fascia molto più alta.

Oggi vediamo come non sempre un upgrade equivale ad un vantaggio. Da tempo sono passato alle cineprese digitali, in particolare Blackmagic Design, ne ho sviscerato pro e contro in altri articoli, e ho espresso il mio pensiero, poi a seconda delle necessità e dei gusti possono piacere o no, per le mie necessità sono vicine alla perfezione, e per il costo che hanno superano di gran lunga i risultati.

Presa un anno e mezzo fa, quando c’era ancora un firmware molto basico, pian piano con realease firmware sempre più sofisticate la macchina è diventata un prodotto da produzione affidabile e di qualità.

Di recente avendo avuto necessità di ripresa in low light, mi sono accorto di un difetto che non avevo notato in passato, perchè non c’era…

avendo fatto delle riprese alla nipotina al buio, o meglio illuminata solo dalla luce della tv della cucina, quindi quasi al buio, ho notato un alone nero su lato sinistro molto denso, e sopra una cosa similare, ma meno intensa.

Subito mi sono inquietato, ho fatto qualche prova a diversi livelli di luce, e il problema nasceva in assenza di luce, dove pompando in post il segnale (di 5 stop) di una immagine ripresa col tappo, veniva messo in evidenza come da jpeg.

Sicuro che non fosse così in precedenza, mi sono messo a fare qualche ricerca e ho incontrato un post proprio sul sito della BMD, relativo a questo problema con il nuovo firmware…

dopo aver fatto qualche esperimento, con molta pazienza (cambiare il firmware sulla camera richiede circa 15 minuti ogni volta), ho scoperto che a seconda del firmware il risultato in low light era differente.

la versione 1.9.5 firmware 1.9.5mostra a 5stop +  una leggera forma di banding, assente in presenza di segnale luminoso. Più che naturale su una immagine del genere.

firmware 2.0.1ad una versione 2.0.1 presenta un banding un poco più pronunciato

firmware 2.4la versione 2.4 che introduce teoriche ottimizzazioni macchina (sarei propenso a pensare il contrario) e aggiunge solo le guide per i formato 1.84 e 2.40 allo schermo, che posso usare quelle del monitor esterno, o il caro vecchio foglio di acetato con i segni sul monitor di controllo, la posso evitare a piè pari.

quindi concludo che ad oggi, essere sempre aggiornati non è un bene ad ogni costo, e che bisogna saper guardare indietro, perchè quello che avrei immediatamente ricondotto ad un difetto hardware, in realtà è legato al software della macchina.

Ora immagino già che i detrattori della BMC siano già pronti con commenti di sdegno, ma li fermo informandoli che la prima Alexa che ho provato, macchina che costa 20 (venti) volte la bmpc4k al rilascio era nelle seguenti condizioni :

  • l’audio non si registrava in camera perchè il firmware non considerava gli xlr della camera
  • si registrava in prores, tre tipi, internamente solo il formato fullHD, e la registrazione 2k era disponibile solo da registratore esterno che sarebbe arrivato 6 mesi dopo
  • ogni 3-4 registrazioni una la saltava, senza dare preavviso, per cui si dovevano sempre riguardare gli shooting altrimenti si rischiava di avere delle mancanze di shooting sulle scene
  • la quantità di rumore della prima release era mostruosa, ricordo i primi girati e sembravano da dslr.
  • ha il marchio che è una garanzia cinematografica da decine di anni, quindi le persone pretendevano, ma non se ne lamentavano sui forum, perchè con quella macchina ci lavoravano… daltronde anche le cineprese a pellicola si inceppavano, graffiavano il girato, etc.

quindi questo post non per lamentarmi del problema, del quale BMD è stata informata con dovizia di dettagli, ma per fornire una soluzione a chi deve risolvere al volo, cioè tornare indietro al firmware 1.9.5

voglio ricordare che nella vita chi si lamenta al vento, perde tempo
chi si ingegna ed evolve, va avanti e risolve 😀


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