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Blackmagic Ursa Mini Pro, che mi serve per partire?

Blackmagic Design è una delle case più prolifiche e interessanti degli ultimi tempi, dopo aver introdotto tutte una serie di schede e strumenti video nel broadcast a costi molto bassi, ha iniziato una serie di acquisizioni di aziende sviluppatrici di software e hardware per poter creare un loro ecosistema video / cinema completo.

Dopo aver acquisito Davinci Resolve, gli scanner Cinquel, e molto altro nel 2012 iniziarono a studiare una loro linea di cineprese digitali lanciando sul mercato un prodotto molto strano (per l’epoca), la Cinema Camera 2,5k, di cui potete leggere una recensione sul mio sito.
Fu una piccola rivoluzione, come qualità, pensiero, e molto altro…
Continuarono a sviluppare la logica, producendo una cinepresa “Pocket” e la Production Camera 4K, formato che nel 2013 stava iniziando ad affermarsi come standard di mercato, iniziarono poi con la linea Ursa a sviluppare diverse camere, diventando rapidamente un marchio di cineprese digitali e non più solo di strumenti di editing e post.
La loro filosofia era / è quella di costruire un hardware solido su cui poi via firmware aggiungere e / o attivare le funzionalità magari non presenti al lancio del prodotto sul mercato.
Filosofia che a seconda delle camere può anche andare su un lungo termine, ad esempio la Production camera 4k ha ricevuto il suo (probabilmente) ultimo aggiornamento firmware nel 2017, ed è una camera del 2013, quest’anno è uscita fuori dal catalogo BMD, ma è sempre una ottima cinepresa.
Pensiamo che a Hollywood si gira ancora con la prima versione hardware della Arriflex Alexa, uscita nel 2009, possiamo immaginare come la longevità di un buon prodotto è lunga, a questo proposito mi ero divertito nel scrivere un post in relazione a questo concetto.

Oggi BMD ha come cinepresa di punta la Ursa mini Pro, una camera che è la somma delle esperienze fatte in passato, con tanti vantaggi e capacità, con un sensore migliorato in 4.6k con 15 stop di gamma dinamica, un form factor più piccolo della ursa originale (decisamente una camera da cavalletto, pesante e impegnativa), e tante altre funzionalità interessanti.

La Ursa Mini Pro è sempre una cinepresa digitale, quindi nasce per il cinema, ma ha dalla sua una serie di caratteristiche più da camera ENG, quindi tende a guardare anche un mercato Broadcast, infatti rispetto al passato ha una serie di elementi interessanti aggiuntivi come :

  • Filtro ND incorporato IRCUT pensato per la color science del sensore BMD
  • Mount intercambiale tra EF (di serie), PL, NikonF e soprattutto B4 per il broastcast
  • Display esterno di stato per il controllo
  • Comandi fisici per i controlli globali della camera mentre si agisce, senza dover per forza lavorare col touch
  • Doppio formato di registrazione: CF2 ma anche SD UHS II per registrare fino al 4k su supporti più economici e capienti, ma più diffusi e comodi per la gestione globale
  • Oltre al classico monitor di serie è disponibile opzionale un Viewfinder di alta qualità, FullHd con le funzionalità di focus, esposizione etc per poter lavorare in ogni condizione.
  • Preamplificatore audio per collegare microfoni Professionali con Phantom e una sezione microfonica interna di qualità
  • Uscite SDI in 3g, 6g, 12g, per poter mandare segnali ad ogni tipo di apparecchiatura e al massimo della banda possibile.
  • Compatibilità a ogni tipo di batteria Vmount e Gmount tramite un semplice plate, oppure utilizzando un cavo XLR supporta dal 12V al 30V da ogni tipo di fonte energetica.

Ora per chi è interessato a tutte le caratteristiche, si fa un giro sul sito Blackmagic e scopre tutto della macchina, questo post nasce in risposta alla domanda che è sorta parlando con amici interessati ad acquistare questa camera, per capire quello che potrebbe essere necessario per usarla, e quello che diventa quindi una idea di spesa minima per essere operativi con tale camera.

Dalla scatola vi uscirà una Camera nuda e cruda con il suo alimentatore a rete, quindi dobbiamo preoccuparci al minimo di attrezzarci con :

Alimentazione

Soluzione A :
Classica Vmount/Gmount + un plate adattatore è la soluzione che spesso la stessa BMD suggerisce come soluzione di partenza, offrendo il plate da brand BMD per entrambi i formati.
Una soluzione del genere offre alimentazione alla camera, l’uscita Dtap della batteria una seconda alimentazione che può esser usata per alimentare uno o più accessori collegati alla camera. Inoltre la camera stessa ha un XLR out 12v per alimentazioni di prodotti aggiuntivi.
Il vantaggio di questo sistema è che la batteria è montata direttamente sulla camera e quindi è stabilmente collegata al corpo, bilancia il peso e riduce gli elementi (cablaggi etc) volanti intorno alla camera.
Lo svantaggio è che abbiamo solo una uscita aggiuntiva se dobbiamo alimentare gli accessori a 12v.

Soluzione B :
Classica Vmount/Gmount + PLATE  con distributore di correntetipo questo Lanparte per batterie Vmount che offre la stabilità di collegare la batteria alla camera, e allo stesso tempo si ha un distributore di correnti a diversi voltaggi per poter alimentare tanti diversi accessori.

Soluzione C :
Classica Vmount/Gmount + un distributore di corrente tipo il plate della Lanparte che ci offre non solo la possibilità di montare batterie sia VMount che Gmount, ma soprattutto aggiunge una distribuzione di corrente a differenti uscite a 5, 7 e 12v, usb, per poter alimentare diversi accessori con una sola batteria.

Il vantaggio di questa soluzione è che possiamo avere con una sola batteria l’alimentazione di diversi accessori : monitor, dischi esterni, ricevitori wireless etc. Un altro vantaggio è che possiamo montare un tipo di batteria sulla camera e un’altra sul raiser in modo da poter usare due tipi di batterie diverse e dato che la camera dà priorità a quella che fornisce alimentazione da XLR, è possibile scambiare le batterie continuando a registrare senza interruzione.

Lo svantaggio di questa soluzione è che serve un supporto a barre dove posizionare tale distributore dietro la camera, e che ci sono più fili volanti intorno alla batteria (se servono naturalmente). Ma guardando da un altro punto di vista, abbiamo un peso posteriore che possiamo spostare indietro per bilanciare la camera usandola sulla spalla.

 

Storage

La camera utilizza sia le Cfast2 che le SD UHS-II per registrare i filmati, naturalmente a seconda del supporto ci sono limiti di velocità di scrittura sulle due schede, per cui anche messe in doppia scrittura le schede SD non possono registrare la massima qualità in raw, però si tratta anche di capire se e quando è necessario lavorare a quel livello, dopotutto su SD è possibile anche registrare fino ad un UltraHD  a 30 fotogrammi al secondo in prores HQ, il che significa una qualità eccezionale per la maggior parte delle produzioni video.

Soluzione A : si acquistano almeno una coppia di schede SD per la registrazione continua e alternata in formato UHD prores.
Vantaggio : Soluzione economica, efficace e ci permette di lavorare con molte schede rapidamente, sia per la scrittura che per lo scarico. Le semplici 95 mbts permettono registrazioni fino a 4.6k in prores 4:2:2, un’ottima qualità per la maggior parte delle applicazioni.
Svantaggio : hanno limiti di velocità di scrittura, quindi se servisse non si può spingere al massimo la camera.

Soluzione B : si acquista una coppia di schede CFast2 certificate  così che si possano registrate tutti i formati possibili, compresi quelli Raw alla massima risoluzione 4.6k al massimo numero di frame che richiedono un datarate così alto da registrare contemporaneamente su entrambe le schede.

Vantaggio : totally freedom Svantaggio: costo delle Cfast2 certificate e … beh scarsa vita delle stesse, nella mia vita più volte ho dovuto sostituire cfast di marca.

Soluzione C : SSD adapter dalle Cfast2.
Da qualche tempo sono nate soluzioni DiY con degli adattatori da Cfast2 a Sata in modo che la camera crede che ci siano le schede cfast e invece sta scrivendo su ssd efficienti ma più economici. C’è un interessante tutorial del filmaker Tom Antos su come realizzarlo al di sotto dei 100$, altrimenti c’è la soluzione già pronta della Atoch che ne costa più di 600$

Vantaggio: relativemente economici perchè se si scelgono cavi di qualità, box di supporto di qualità veloci, prendendone una coppia si finisce con spendere poco di più del recorder BMD.
Si lascia libera l’uscita 6g esterna per un eventuale Va4k per fare una registrazione di backup.
Si usano due dischi quindi supporto fino a 60fps raw non compresso.
I dischi ssd essendo dentro un box Usb/esata sono protetti da azioni meccaniche, elettriche, umidità etc, i connettori sono protetti, lo scarico è semplificato perchè lo stesso box / card è anche utile per lo scarico diretto del materiale.
Svantaggio: soluzione Diy che coinvolge la gestione di qualche cablaggio per alimentazione e dati. Non si può chiudere completamente la parte monitor in caso di ripresa con il viewfinder perchè il cavo impedisce la chiusura completa.

Soluzione D : Blackmagic si è resa conto che il costo delle Cfast non è sceso come era previsto negli ultimi 3 anni e quindi sono usciti con una loro soluzione, un recorder SSD da collegare alle uscite 6G della Ursa Mini Pro, che permette usando un doppio Ssd di registrare anche in raw.
Vantaggio : soluzione creata su misura quindi stabile, sicuro e ottimizzata per questa camera.
Svantaggio : questa soluzione occupa entrambi i canali SDI in uscita, quindi non si può avere l’uscita 6G monitoriale, rendendo inutile avere monitor che supporta 4k con zoom per il focus se poi devi prendere l’uscita 3g del viewfinder che è fullHD, inoltre supporta 1 solo ssd rispetto ad una soluzione DiY, quindi ci sono ovvie limitazioni di velocità di scrittura, sul supporto dei formati raw al massimo di frame e peso. Contrariamente a quello che dicono sedicenti esperti che dicono di mettere semplicemente un connettore a t sulla porta SDI, quando si viaggia in modalità SSD le due uscite vengono convertite in uscite dati, quindi non è possibile usarle come monitoriale o per uscire verso una regia. Inoltre usando gli ssd come card si sollecita molto i connettori degli ssd con il rischio di danni e in caso di danneggiamento perdita totale dei dati.

Update del 1 gennaio 2018: con l’upgrade firmware 4.9 l’adattatore ssd di blackmagic funziona anche con la serie UrsaMini 4k, 4.6k e UrsaMiniPro 4.6k.

Rig e Handle

La camera nasce già con ampie quantità di forature standard per poter montare diversi tipi di accessori, ma come le prime camere, è un mattone in metallo e magnesio, manca del minimo per poterla riggare con maniglie, supporti a barre etc quindi serve poter aggiungere qualche elemento di comodità operativa :

Soluzione A : Shoulder rig BMD kit che offre una maniglia superiore per un trasporto comodo, una piastra inferiore su cui montare supporto a barre, poggiarla a spalla e una maniglia con rosetta standard per montare accessori laterali.
Questa soluzione offre ad una cifra molto onesta solo vantaggi come standard, ben bilanciata la posizione sulla camera e comoda per poter muovere la camera da spalla a cavalletto in un attimo.

Soluzione B : scegliere una delle tante soluzioni dei vari produttori di rig da Smallrig a Lanparte a Wooden camera a Zacuto, a seconda delle necessità.
La scelta dipende dalle esigenze personali, di ciò che si vuol fare con la camera, chi deve montarla spesso su un Ronin o altro sistema di gimbal o jib deve trovare una soluzione efficiente per togliere tutto il peso inutile, se i diversi elementi sono bloccati con le brugole al corpo macchina diventa lento il cambio e poco funzionale, oltre al fatto che col tempo diventa noioso e c’è il rischio di danneggiare le filettature montando e smontando in continuo, stringendo con forza perché non si vuol rischiare di veder cadere a terra più di 7000 euro di attrezzatura, perché serrata male.

Video Assist oltre al monitor di serie

La camera possiede già un monitor 4 pollici di riferimento dove possiamo controllare le immagini e  muoverci in buona agilità, però in alcuni casi potrebbe essere utile aggiungere un controllo esterno, la camera possiede delle uscite 3G (FHD) e 6/12G (UHD) per utilizzare diverse soluzioni sia proprietarie Blackmagic che altro. A seconda del tipo di lavori che andrete a fare avrà senso o no aggiungere le soluzioni sottostanti.

Soluzione A : Viewfinder BMD o di terze parti.
Per molti operatori è importante e utile avere un viewfinder dove poggiare l’occhio e poter lavorare in concentrazione, oltre che protetti dal sole, il che in molte situazioni è meglio del monitor.
Il viewfinder BMD è un Oled a risoluzione FHD con tanti ausilii per il fuoco e il framing in modo da rendere il più semplice possibile lavorare. L’unico svantaggio di questa soluzione è il costo alto del prodotto (ma di ottima qualità) e che è vincolato ad essere vicini alla camera, quindi in caso di utilizzo di Jib o di Gimbal questo strumento diventa inutile. Ottima qualità di visione e messa a fuoco, controllo strumenti etc.

Soluzione B : Monitor esterno come il Videoassist / Ursa Studio Viewfinder/ Atomos Monitor, etc. Questa seconda soluzione offre una visione di dimensioni maggiori, può essere una soluzione per la registrazione di proxy o backup contemporanea alla registrazione raw.
Lo svantaggio è che tutte queste soluzioni sono più sensibili alla luce ambientale e quindi in presenza di forte sole diventa molto più complesso leggere le immagini.

Il resto sono i normali strumenti, ovvero le lenti, cavalletto, filtri etc, ma quelli se non abbiamo fatto salti particolari da un prodotto all’altro, possiamo riutilizzarli senza problema, ricordiamo che la ursa mini Pro è una camera più impegnativa rispetto alle precedenti, ma allo stesso tempo più parca di richieste Hardware, se la confrontiamo con la production Camera 4K come potete vedere nella lista di Pronti, partenza e via che ho fatto qualche tempo fà.

Prima di fare tutti gli acquisti suggerisco di riflettere bene come e cosa comprare, perchè rapidamente si rischia di avere una camera molto pesante e quindi poco pratica da trasportare e usare in velocità.

Una riflessione molto semplice :

  • la Ursa da sola pesa 2300 gr
  • Una lente media 17-55 2.8 ef-s Canon (per avere flessibilità e versatilità in uso engine o documentario, ma abbastanza luminosa) 645 gr
  • lo shoulder Kit aggiunge ben 1560 gr
  • una batteria vmount partiamo da 600 gr (95w leggera) e arriviamo a 1600gr se puntiamo a una 180w
  • se aggiungiamo ssd recorder abbiamo altri 800 gr tra recorder ssd e cavi

Quindi senza aver aggiunto monitor esterni, mattebox, microfono esterno, o altro, abbiamo già raggiunto 7 kg da portare sulla spalla se vogliamo la batteria capiente. Non faccio il pigro, la mia prima camera amatoriale pesava da sola 4 kg e portavo attrezzatura per quasi 20 kg, ma c’era l’incoscienza e l’energia dei 20 anni, oggi c’è un po’ più senso pratico, e gli acciacchi alla schiena derivati da quell’incoscienza che mi ricordano di ottimizzare il materiale da portare con me al lavoro, altrimenti servono persone che vengano con me per trasporto e gestione materiale.

La Ursa Mini Pro nasce come macchina da cinema e come macchina broadcast, a seconda di come al si andrà a usare si faranno delle scelte pratiche su come fare il rig di lavoro, a seconda di come viaggerà, se da soli o con un gruppo di lavoro. Il mio suggerimento è riflettere su come attrezzare la camera per essere operativi nelle diverse situazioni.


BlackMagic VideoAssist 4k, un recorder, un monitor o cosa?

Blackmagic Design è una azienda molto strana, ha idee interessanti, ma impiega tempo a svilupparle correttamente, spesso passando attraverso prodotti che molti chiamano polemicamente beta, perchè non sono perfetti alla loro uscita, e purtroppo costano troppo poco per NON finire nelle mani di chi non apprezza ciò che può ottenere da certi prodotti.

Questa introduzione perchè ricordo bene la RedOne che surriscaldandosi durante le riprese si bloccava sul più bello, o la prima versione della Alexa che registrava solo in prores fullHD, senza audio perchè pur avendo gli ingressi audio il firmware non prevedeva nessuna opzione di registrazione audio interna, nè era pensabile di registrare in raw o in 2k, pur avendo un sensore che lo permetteva…

e mi fermo su nomi blasonati come questi, perchè altrimenti l’elenco sarebbe infinito, ma questo tipo di prodotti sono sempre stati abbastanza costosi da finire in mano a professionisti, che invece di fissarsi sui piccoli difetti di gioventù dell’hardware ne usavano tutti i pregi di questi splendidi prodotti.

Blackmagic Design ha prodotto hardware professionale a prezzo consumer, e come tale ha pagato il prezzo di finire in mano a gente che si lamenta di funzioni mancanti, quando non hanno neanche letto le 14 pagine del manuale base, dove sono indicate le funzioni che cercano… ma preferiscono scrivere e perdere giorni su forum facebook etc a lamentarsi della mancanza di funzioni presenti… Persone pronte a lamentarsi del mancato funzionamento di questa scheda o dell’altra, quando sia sul sito che sul manuale è specificato che per funzionare è necessario un determinato chipset o un determinato hardware a cui collegare tali prodotti…

La mia scelta di Blackmagic è fatta per la stessa ragione di tante altre persone, posso permettermi di acquistare questo tipo di prodotti e non la fascia superiore, conoscendo limiti e potenziale di tali prodotti. Spesso si scopre come un produttore intelligente come Blackmagic Design possa offrire dei prodotti a costi molto popolari, alle volte con qualche limite, ma sicuramente meglio di tanti altri.

Si deve fare una scelta, tra pro e contro di cosa si può comprare o no.

Di recente ho avuto modo di mettere mano su un prodotto molto chiaccherato, il VideoAssist 4k, parliamo di un recorder UltraHd in prores e dnxHD/HR con monitor FullHD da 7 pollici, con una ricca dotazione software per gestire le diverse situazioni in cui diventa molto importante avere un monitor di qualità e un recorder video.

Pur non essendo perfetto non esiste concorrenza a questo prodotto al di sotto dei 1000 euro che permetta :

  • registrazione in 4k prores e/o dnxhr o fullHD su doppia scheda
  • monitor fullHD di buona qualità per fuochi con focus assist
  • ingressi e uscite sia SDI che HDMI con conversioni attive

Avendolo usato per diversi giorni nelle riprese di un documentario posso dare un parere più che positivo per il prodotto che è, pur avendolo usato prettamente come monitor per il fuoco e controlli varii di esposizione e immagine, pur non avendo in quel momento le ultime features aggiunte con l’ultimo update firmware, ovvero le lut di preview e i falsi colori per il controllo dell’esposizione.

Usando spesso diversi tipi di monitor devo dire che mi sono trovato più che bene, ha fatto il suo lavoro e ho scoperto delle interessanti funzionalità che spesso non sono messe in risalto.

Con l’ingresso SDI da una camera è possibile comandare via remoto la registrazione, per cui usare la camera master come trigger di registrazione tramite l’sdi e quindi avere sia una copia del girato con sincrono del time code (se la camera lo manda via sdi), sia creare dei proxy o dei filmati da usare come giornalieri per la visione del materiale senza richiedere conversioni e/o sviluppi dal raw girato in camera. Ad esempio dalla Bmpc4k è possibile via sdi creare una copia proxy dei girati sincronizzati sul VA4K, e quindi avere un girato raw e immediatamente dei proxy su cui lavorare in prores o mxf per avid.

Anche da HDMI se si fornisce un timecode running, provato con la Lumix GH5, è possibile utilizzare il trigger per registrare il segnale 4:2:2 10bit non compresso della camera in uno dei formati prores o dnxhr del videoassist, il tutto in automatico per avere una maggior qualità generale oppure per avere un rapido backup della camera.

Il Videoassist 4k viene alimentato da due batterie LP-E6 (standard di molti monitor) ma anche da un ingresso 12v, e fin qui nulla di nuovo, ma molti non sanno che quando si collega l’alimentazione esterna il sistema ricarica le due batterie in contemporanea anche se il prodotto è in uso, il che significa che possiamo sia caricare le due batterie senza mai scollegarle dal monitor, sia usarle come batterie temporanee quando lavoriamo lontano da camera (nel caso sia montata su un jib), e poi ricollegare il tutto e muoversi solo con le batterie del monitor e della camera nel caso si abbia bisogno di essere più leggeri in situazioni di ripresa particolari. Con il prodotto spento con il suo alimentatore connesso è in grado di ricaricare entrambe le batterie in circa 70 minuti, per cui lavorando o con due coppie di batterie o collegandolo alla batteria della camera si può avere una autonomia continua senza problemi particolari.

Utilizzando le Lut possiamo previsualizzare diversi tipi di visualizzazione delle immagini, sia gestire una preview nel caso si voglia girare per una color particolare o in bianco e nero e avere una percezione migliore di ciò che potremo estrapolare nella finalizzazione del prodotto.

Miti e leggende

Ha un consumo esagerato delle batterie …

con 2 batterie da 1300 mhA  in registrazione, in semplice monitoriale, con o senza lut applicate ha una autonomia tra i 60 e i 70 minuti di attività continua.

Considerata la dimensione esigua delle batterie e la dimensione e la luminosità del monitor (7 pollici) è un piccolo miracolo, se volete maggiori autonomie ci sono anche LP-E6 da 2000 mha oppure batterie più serie a cui collegarlo andando avanti ore. Usandolo con la 12v della mia g-mount non mi accorgo del problema della durata delle batterie, e chi si fa il problema, sicuramente ha preso il prodotto sbagliato, perchè se si spendono 1000 euro di monitor / recorder non si può lesinare su batterie da 30 euro la coppia (Patona) per un ora di lavoro.

Ha una dominante verde nell’immagine

verissimo, però non giudico un professionista chiunque usi i colori di un monitor e non degli strumenti tecnici per analizzare esposizione e colore.

Comunque lo trovo un problema relativo, ho sviluppato in pochi minuti una lut che annulla in modo più che soddisfacente tale dominante, che vale sia per la versione da 5 che da 7 pollici, come si può vedere nell’immagine a lato.

Certamente se ci fossero i controlli di temperatura e tinta all’interno del monitor forse, e sottolineo forse il problema sarebbe facilmente annullato, ma è anche vero che ricalibrare un monitor su temperatura e tinta se non si usano strumenti e target adeguati è comunque un’operazione molto effimera, per cui probabilmente usare una lut comporta anche adeguarsi ad un certo livello di qualità e preparazione tecnica sulla gestione del colore.

Ha difficoltà con i flussi PsF

e chi non ne avrebbe… battute a parte, quando si manda un flusso progressivo in uno streaming interlacciato i problemi nascono a non finire in ogni tipo di apparecchiatura. Questo problema nasce sulle apparecchiature prosumer dove per poter vedere correttamente su ogni televisore il girato progressivo viene incapsulato in un flusso interlacciato per essere sempre compatibile, questo mette in crisi l’ingresso di molti dispositivi, VA compreso. Altri recorder equivalenti MOLTO più costosi come gli Atomos prevedono di gestire anche i flussi psf, ma oggi se uso una camera che mi butta fuori un flusso del genere dovrei esserne cosciente, quindi non compro il video assist.

Con le video reflex ha problemi a leggere il segnale

mah… diciamo che se un prodotto esce con un segnale standard, lui può registrare e visualizzare le immagini correttamente, per test è stato collegato a diverse dslr panasonic e sony con ottimi risultati, con canon 7dmkII (ufficialmente una delle poche con uscita video pulita fornita da canon), diverse canon dslr con magic lantern per abilitare una uscita hdmi pulita, non castrate dal firmware originale, e non ci sono stati problemi di registrazione, anzi…
mi sono divertito a collegare anche l’uscita di una HV30, vecchia HDV canon, che ha potuto esprimere tutto il suo sensore fullHD castrato all’epoca da registrazione HDV a basso bitrate. In generale se si offre un segnale non protetto da una sorgente compatibile agli standard indicati sul manuale pdf e sulle specifiche del prodotto, va tutto bene.

Non va bene con tutti i cavi SDI

mah… diciamo il contrario, forse parliamo di usare cavi non adeguati… per quanto riguarda i segnali FullHD ho gestito tranquillamente il VA con SDI di bassissimo costo e cavi coassiali da computer da 10m senza difetti o sganci, se si parla di segnale in 4k allora è il cavo a fare la differenza, perchè il cavo non di qualità è l’elemento castrante, non il video assist a non essere compatibile.
Il fatto che SDI utilizzi un tipo di connettore usato anche in altri ambiti, con una forma storica e forse ricorda prodotti antichi, non significa che i cavi, le impedenze etc non siano stati aggiornati per supportare flussi dati più importanti come quelli del 4k. Si torna al discorso iniziale, se si lavora con un prodotto di un certo livello anche batterie, cavi, cablaggi etc devono essere in linea altrimenti si rompe la catena della qualità.

Insomma per concludere prima di una breve carrellata tecnica, prodotto promosso oggi a pieni voti, per la fascia di prezzo offre features e qualità inarrivabili.

Specifiche tecniche :

  • Ingresso e uscite video SDI
  • Ingresso e uscite video HDMI
  • MiniXLR per ingressi audio bilanciati di alta qualità
  • Alimentazione sia tramite due batterie standard Canon LP-E6 oppure 12v da alimentazione esterna
  • Doppia SD ad alta velocità per la scrittura continua di file audio video
  • Registrazione ProRes e DnXhd/hr in vari container.
  • Touchscreen FullHD con zoom centrale per il fuoco
  • Porta Usb per upgrade firmware e caricamento lut.

 

Specifiche Software del VideoAssist

  • Strumenti di analisi video
    • istogramma del segnale entrante
    • zebra per esposizione
    • vettorscopio e waveform con zoom
    • focus assist a tre colori e più livelli
  • Guide di diverso tipo per gestire il framing e l’inquadratura
  • Supporto di Lut di preview (6 slot di 6 differenti lut)
  • Falsi colori per verificare l’esposizione

Pro e contro del prodotto

Contro

  • leggera dominante verde del monitor, che naturalmente non viene registrata, prontamente neutralizzabile con una semplice Lut
  • con una coppia di batterie EP-L6 (marca Patona 1300mha) abbiamo una autonomia di circa 64 minuti di registrazione continua, o monitoraggio continuo, quindi se si lavora a batteria è importante farsi una piccola scorta di batterie o usare una batteria esterna, personalmente lo alimento con la batteria della camera, una 170W quindi il problema di alimentazione non sussiste.
  • ha un certo peso (avendo un corpo in metallo per dissipare la temperatura)
  • non ha di serie un paraluce, per cui si deve ovviare con prodotti di terze parti

Pro

  • Ottimo Monitor SDI FullHD al prezzo di un monitor Hdmi
  • Recorder UltraHd in vari formari e codec a 10bit con codifica 4:2:2
  • Zoom centrale su segnale 4k, quindi zoom 1:1 ottimo per il fuoco su situazioni complesse
  • Focus Assist con peaking a diversi livelli e di diversi colori per coprire ogni tipo di situazione
  • 6 slot per Lut di preview
  • False Color per controllare l’esposizione delle immagini.
  • Capacità di ricarica delle batterie durante l’uso del prodotto o da spento

E per concludere… un piccolo regalo per tutti gli utenti del video assist e video assist 4K, un lut pack molto utile 😀

LutsPackv01

Qui dentro troverete diverse lut per :

– iso standard semplice lut di correzione colore eliminando la dominante verde
– 1600 emulazione di una immagine a 1600 iso dall’originale 400 iso per aiutare la messa a fuoco nelle riprese lowlight
– 3200 emulazione di una immagine a 3200 iso dall’originale 400 iso per aiutare la messa a fuoco nelle riprese lowlight
– 6400 emulazione di una immagine a 6400 iso dall’originale 400 iso per aiutare la messa a fuoco nelle riprese lowlight
– BN una simulazione dell’immagine in bianco e nero con una elaborazione ricca delle tonalità.

Le emulazioni sono state realizzate fotografando le stesse immagini e tabelle gretag con una BmPc4k e una Sony A7r, ed elaborando i raw tramite Resolve per ottenere lo stesso tipo di tonalità e luminosità delle immagine della Camera bmd come la Sony.


Log o non Log, ma quale log?

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Cos’è il log

Log è l’abbreviazione del termine Logaritmico, ovvero la registrazione delle informazioni di luminosità e saturazione non con informazioni lineari, ma Logaritmiche, il che comporta la capacità di registrare in un numero limitato di informazioni una maggior quantità di sfumature e luminosità, per massimizzare al meglio le possibilità della postproduzione successiva.

In soldoni, il log crea una immagine molto morbida come contrasti e saturazioni, che offre tutta una serie di vantaggi nella cattura e nell’uso.

 Perchè il log non è uno standard

La cattura logaritmica è uno standard, ma le curve di contrasto e saturazione applicate durante la cattura, no.
A seconda dei sensori, delle marche, del formato log (della curva applicata in cattura) le immagini risultati saranno differenti, quindi poi successivamente offriranno più o meno spazio di azione nella postproduzione.

A seconda delle macchine, cineprese digitali come Red, Alexa e BMD offrono un log con curve più semplici da gestire in funzione del livello di contrasto della mia scena da riprendere e quindi la scelta della curva log si fa direttamente proporzionale al contrasto presente (più contrasto + flat sarà la curva scelta / meno contrasto meno flat sarà la curva del log), mentre nel caso di macchine come Sony dove ci sono curve di contrasto molto flat registrate quasi sempre a 8 bit (poche sfumature utili per la postproduzione), è fondamentale scegliere bene il profilo, magari con l’ausilio di un monitor con i falsi colori, per capire bene come il sensore sta catturando ed esponendo le diverse parti dell’immagine; se la immagine viene codificata in un log molto flat (poco contrastato) come quello Sony c’è il rischio che nella registrazione si perdano delle parti dell’immagine, perchè invece di avvantaggiarsi dello spazio log per gestire le immagini molto contrastate, se ne prendeno le debolezze.

Perchè è utile

Il formato log nasce per catturare un numero maggiore di informazioni nella codifica limitata dello spazio 10bit, in modo che i file, pur essendo più leggeri contengano tutte le informazioni utili per la post. Il log, sposta le informazioni nello spazio migliore in cui possono essere registrate.
Nei tempi recenti il log è stato usato anche nei formati a 8 bit, ma con le ovvie limitazioni.

Vantaggio 1 : Ogni sensore ha una gamma dinamica, una capacità di catturare informazioni con poca, giusta o tanta luce, normalmente tutte queste informazioni hanno un peso di dati non gestibile direttamente dalle camere (tranne quelle che registrano il raw), per cui i dati vengono elaborati e compressi sia come colore (vedi articolo sulla profondità colore), sia come luminosità. Utilizzare il sistema di codifica Log ci permette di catturare in una gamma ridotta (8-10bit) uno spettro maggiore di informazioni.

Ogni codec durante la fase di compressione utilizza degli schemi di eliminazione dei dati inutili o ridondanti, per ridurre lo spazio occupato dai file, ma questo fa si che riduca anche dati che potrebbero essere utili. I codec di compressione classici, come H264, tendono a scartare tutte le informazioni non distinguibili, per cui se abbiamo in una immagine delle ombre profonde, il codec scarta tutte le informazioni dentro le ombre perchè tanto l’occhio percepirà ombre completamente nere, e quindi le informazioni sarebbero inutili… se non vogliamo applicare colorgrading per alleggerire quelle ombre, estrapolando a quel punto il nulla…

Vantaggio 2: Nel momento in cui utilizziamo lo spazio Log le ombre vengono spostate in alto nelle informazioni medio-basse, mentre le alte luci nelle medio alte, quindi dove il codec di compressione protegge tali informazioni, offrendo una maggior possibilità di postproduzione perchè ha protetto le informazioni importante.

Vantaggio 3: Il rumore del processore essendo registrato con un minore contrasto spesso tende a ridursi e a sparire in molti casi nella compressione, per cui un file log a parità di cattura con un Rec709 potrebbe offrire meno rumore video (se sviluppato correttamente, altrimenti mostrerà il rumore originale, i falsi miti che il logo offra più rumore è semplicemente perchè riportando il log in uno spazio rec709 il rumore meno contrastato sembra più presente).

Vantaggio 4: saturazione ridotta vuol dire meno possibilità di banding e soprattutto si riduce il rischio che qualche colore molto saturo possa andare fuori scala negli 8 bit (256 sfumature pure per componente) e quindi appiattire certi elementi o ombreggiature di colore

Perchè in tanti lo osteggiano

Perchè non hanno studiato e capito come funziona per la loro macchina, pensando che sia una opzione da abilitare sempre o comunque, lo mettono anche su scene piatte, andando a creare immagini troppo piatte, che richiedono una certa conoscenza in post e non semplicemente mettere una Lut di conversione.

Se una immagine è registrata in Log nel modo giusto basta solo alzare saturazione (meglio la vividezza) e il contrasto a gusto e si ottiene una ottima immagine pulita e ricca di dettagli. Registrare in Log non significa registrare in raw, significa avere un segnale video compresso catturando una maggior gamma dinamica potenziale, ma comunque dobbiamo preoccuparci di :

  • fare il bilanciamento del bianco
  • settare correttamente Iso ed esposizione
  • gestire correttamente l’esposizione dell’immagine
  • in alcune macchine scegliere il log (la curva di Log) corretto.

Motivi per non usare il log

Personalmente trovo una manna avere la possibilità di catturare le immagini in modalità Log, prima di avere quella possibilità avevo profili camera che simulavano alcune delle caratteristiche del Log per lasciarmi più spazio in postproduzione.

Comprendo anche che molte persone abbiano modi di vedere differenti, e quindi ritengo che non debbano usare il log coloro che :

    • Devono girare solo il materiale e darlo in pasto a terze parti che non sanno usare il Log.
    • Non sanno come girare il materiale Log, non conosco le scelte da fare e per non rischiare di avere immagini troppo piatte meglio avere una immagine classica.
    • La macchina ha troppe curve di Log che essendo molto flat (sony) non sanno cosa scegliere.
  • Non c’è tempo per fare la post minima del log (non ci credo…).

Un esempio pratico

Qui potete vedere due immagini girate in Rec709 sopra e in Log sotto.
Dato che il Log dimostra le differenze nelle immagini estreme e non in quelle demo con illuminazione morbida, ho scelto una immagine notturna che mette alle corde i sistemi di compressione, i sensori, la gestione della luce e dei colori, con contrasti molto alti.
Le immagini, tranne l’ultima, sono in 4k x 4k per poter vedere effettivamente nel dettaglio la differenza di qualità tra le due modalità di ripresa

Log vs rec 709 original

Il girato ci appare in questo modo (con un click potete vedere alla risoluzione originale, 4k i file)

Apparentemente il log è leggermente più slavato ma sembrano simili prima di una eventuale postproduzione.

Log vs rec 709 illuminato

Per vedere bene la differenza tra le due immagini basta schiarire leggermente le immagini per vedere come la prima girata in Rec709 dimostri problemi e maggior rumore rispetto a quella sotto girata in Log.

log vs rec709 corretti

Dopo aver applicato una leggera correzione al Log per portarlo vicino al Rec709 sembrano essere simili, ma in realtà se guardiamo bene nei dettagli le differenze ci sono, sia nelle esposizioni delle luci, e le bruciature in quelle zone, sia perchè l’immagine Rec709 essendo più contrastata ha perso dettagli nelle ombre appiattendo la profondità della scena.

Con l’ingrandimento del dettaglio dei fari diventa evidente come quello sopra sia più grezzo e il rumore intorno ad esso sia notevolmente maggiore

rispetto al log sotto.

Quando un colorist ci chiede un flat, quale log dobbiamo dare?

nessuno… e tutti
non esiste un log migliore in generale, ognuno ha pro e contro, se è meno contrastato e meno saturo si rischiare di perdere tonalità nella compressione, se troppo contrastato e saturo è poco utile come log, dipende dalla scena che andiamo a catturare e dalle curve di log, tanto al colorist non interessa quale log avete applicato quanto lo spazio di lavoro per agire nel suo campo. Se mai vi chiede quale log avete usato per applicare la corretta LUT di correzione… cambiate persona perchè quello non è un vero colorist ma un applicatore di preset, che offende la categoria dei colorist.

Lo scopo di chi registra (dop, dit) è catturare la gamma dinamica più ampia per offrire al colorist il maggior spaziodi lavoro utile, poi eventualmente se clip sono tutte simili, sbviluppata la prima applica alle successive lo stesso tipo di sviluppo / correzione, ma questo vale per blocchi di clip legati alla ripresa, non esiste possibilità che una lut (non sviluppata sul set in loco) possa ottenere un corretto sviluppo del vostro girato senza farvi perdere parte della gamma dinamica.

Tech note

quando si espone, ogni dop o fotografo sa che per ogni “stop” di luce si deve raddoppiare le informazioni, per farla semplice, se ho 100w di illuminazione, per ottenere +1 stop devo metterne il doppio del precedente, quindi 200W, ma appena supero questa soglia, +2 stop uguale 400W (il doppio del precedente) quindi come vedete diventa rapido il calcolo per cui come nel logaritmo, per avere le informazioni necessarie è fondamentale raddoppiare le informazioni di base ( o dividerle) quando si tratta di luce.

Quindi se ho esposto correttamente un’area del sensore avrò il valore di partenza, poi ad ogni salto in avanti o indietro, dovrò raddoppiare o dividere i valori di informazione luminosa, il che significa che tra luce e ombra in modo lineare avrei il massimo delle informazioni solo ed esclusivamente nella luce. Mentre in una cattura logaritmica che mima una distribuzione più uniforme delle informazioni siamo in grado di “distribuire” in modo più “variegato” le informazioni disponibili, quindi sia nella luce che nell’ombra possiamo catturare un certo numero di informazioni, offrendo nella fase finael una immagine più ricca di sfumature globali.

Ogni camera partendo da un sensore a 16bit offre come minimo 65k di sfumature di luminosità, quindi codificando queste stesse informazioni in una curva logaritmica più morbida e regolare, siamo in grado di ottimizzare la registrare delle informazioni per una immagine più ricca e pulita quando si scende a 10 bit o peggio a 8 bit di informazioni luma / colore.



Perchè non si deve comprare una BlackMagic Cinema Camera :-D

bmcNOMolti di noi, acquistato un nuovo giocattolo diventano un piccolo “evangelist”, termine tanto caro al marketing americano per definire quelle persone che impongono un oggetto, uno strumento decantandone lodi così tanto intensamente da farli diventare miracolosi, persino quando non lo sono, o esaltando proprietà e valori che sono presenti negli stessi identici prodotti della concorrenza, ma la loro capacità sta nel far vedere che queste capacità miracolose le hanno solo i loro prodotti, distorcendo la realtà.

Personalmente ho superato quel periodo da almeno 20 anni, a me interessa il risultato, per questo motivo se trovo uno strumento più interessante cambio, non sono legato a marchi o prodotti, nè mi pagano per pubblicizzarli, e anche quando lo ero, lavorando come demo artist, imparai che l’onestà nel presentare punti deboli e punti forti del prodotto mi distinse dagli altri, perchè non volevo imporre il prodotto, ponevo in evidenza la realtà e lasciavo a chi doveva acquistare la scelta, nel tempo ha sempre dato ottimi frutti.

Perchè tutto questo discorso? Perchè essendo passato a Blackmagic come corpo macchina in tanti non comprendono la mia scelta, e oltretutto non ne parlo in modo esageratamente positivo, come se non volessi farne l’evangelist, mentre quelli che conosco devono per forza imporre le loro scelte agli altri… li pagassero almeno… ma fa parte dell’animo umano, è stato addestrato a pagare e non essere pagato per tifare :-PP

Per questo motivo amici e conoscenti utilizzatori delle videoreflex aguzzate le orecchie e leggete tutti i motivi per cui non dovete comprare una Blackmagic Cinema Camera, vi farebbe male, lavorereste scomodi e tutte le vostre abitudini sarebbero sconvolte, e soprattutto usandola poi si inizia a pretendere di più, tutto quello che non siete abituati a fare normalmente.

  1. tranne la pocket Non hanno la batteria intercambiabile, per cui dovete attrezzarvi con una o più batterie esterne, perchè per lavorare ha bisogno di tanta corrente.
  2. NON ha un sensore full frame, quindi normalmente con le lenti fotografiche si deve gestire un minimo di crop, equivalente al formato APS-C.
  3. NON ha il fuoco automatico continuo, per cui si lavora con il follow focus o con i fuochi manuali dopo aver preso il fuoco col bottone focus.
  4. Il formato di qualità più bassa che può registrare è il Prores Proxy, che occupa un sacco di spazio sui dischi, figuriamoci in raw…
  5. La qualità così alta crea file molto nitidi e puliti, quindi si è costretti ad usare lenti di ottima qualità, filtri di qualità e tutta l’attrezzatura va upgradata molto per alzare la qualità.
  6. Si lavora con solo un iso reale, 400 o 800 iso, gli altri sono fittizzi, e pochi, di solito 200-400-800 e alcune hanno anche il 1600 iso, se deve fare come con la pellicola, aggiungere luce, perchè… notizia sconvolgente, la pellicola cinema più sensibile è 500 asa!
  7. I supporti sono SSD ad alta velocità quindi costosi per registrare il girato.
  8. Non si possono cancellare le clip in camera, per evitare frammentazione del disco e cancellazioni errate, come nelle cineprese digitali professionali.
  9. La normalità è girare in raw log, quindi poi per usarlo dobbiamo imparare a sviluppare le immagini e fare un file proxy di lavorazione, pensare di montare direttamente il raw richiede risorse molto molto grandi.
  10. il monitor è fisso sulla camera non orientabile, come la 5d… è un problema…
  11. Il monitor prevede solo uno zoom 1:1 e pochi controlli, quindi fondamentale avere un monitor esterno, per fare fuochi e tutto il resto.
  12. Non ha automatismi di nessun tipo, dobbiamo imparare ad esporre, a fare il fuoco, a sapere come si lavora…
  13. Non si applica il denoise in camera, se esponiamo male e abbiamo rumore dobbiamo toglierlo in post
  14. Ha un corpo massiccio e pesante, quindi va riggata e applicata su cavalletti, bracci e slider di livello più alto per supportare un maggior peso e gestirlo al meglio
  15. Non scatta fotografie, quindi dovete usare una macchina fotografica o vi accontentate di frame estratti dai soli 8.9 mpx raw, come si faceva 5-7 anni fà.
  16. ha un microfono orrido solo per un audio buono per fare il sinc, ma nasce per usare audio esterno, infatti ha due ingressi mono bilanciati per entrare con un audio esterno professionale
  17. non ha un filtro ND integrato, lo si deve gestire esternamente…

insomma un sacco di brutte cose per gestire per chi è abituato alle dslr e alle telecamere… evitatela, poi finite col capire come si girano i film, perchè si deve pensare prima di girare ore di materiale a caso, illuminato male, di fare fuochi a caso che stanno davanti o dietro i soggetti e un sacco di altre cose…

il mio commento è naturalmente ironico, visto che ogni giorno i professionisti lavorano in questo modo per realizzare i film che ci colpiscono ogni giorno, e la maggior parte di questi commenti si adattano anche alle cineprese digitali più blasonate. Il più grande problema delle camere Blackmagic è il basso costo, quindi le prendono persone abituate al run & gun delle dslr o delle telecamere e si trovano di fronte ad una cinepresa, che è un prodotto nato con scopi diversi e finalità diverse di lavoro, che richiede operatività e conoscenze diverse. L’incomprensione che nasce da ciò è spesso causa della cattiva fama delle stesse. La mia riflessione è banale, se le usano su grandi set (e non solo come crash cam) vuol dire che hanno ragione di esistere anche ad alto livello.


Upgrade -> Miglioramento … mica sempre

firmware 2.4In un mondo sempre più veloce, più frenetico, sembra che l’upgrade dei prodotti sia fondamentale per lavorare, anzi indispensabile e se si rimane indietro diventa un problema…

ci sono produttori di hardware come nel caso del mobile che addirittura forzano l’upgrade ai nuovi firmware e SO scaricandoli in automatico sui device, occupando spazio, creando falsi errori di sistema all’uscita dei nuovi os per “involontariamente” causare la necessità di reset per aggiornare il sistema, e spesso impedendo che si possa tornare indietro, o portando l’utente a necessità di essere un super smanettone per tornare indietro. Sono testimone personalmente dei problemi causati da due aziende leader nel settore, che resettando i device al precedente sistema con metodi da hacker (perchè per una delle due non esiste modo di fare il downgrade, anzi viene bloccato dal server dell’azienda), si ripristinano perfettamente le funzionalità, e a dispositivo pulito, se si fa l’upgrade si blocca o si rallenta o si rende inutilizzbile il prodotto.

Ora se siete qui è per parlare di macchine fotografiche o telecamere, già in passato mi sono dilettato nell’hacking dei firmware delle panasonic grazie al tool realizzato dall’hacker russo Vitality, sia utilizzando preset già fatti tra cui il famoso Flowmotion, sia creando varianti per conto mio, per ottimizzare la resa della panasonic GH2, eccellente vdslr che con l’hacking era in grado di competere con telecamere di fascia molto più alta.

Oggi vediamo come non sempre un upgrade equivale ad un vantaggio. Da tempo sono passato alle cineprese digitali, in particolare Blackmagic Design, ne ho sviscerato pro e contro in altri articoli, e ho espresso il mio pensiero, poi a seconda delle necessità e dei gusti possono piacere o no, per le mie necessità sono vicine alla perfezione, e per il costo che hanno superano di gran lunga i risultati.

Presa un anno e mezzo fa, quando c’era ancora un firmware molto basico, pian piano con realease firmware sempre più sofisticate la macchina è diventata un prodotto da produzione affidabile e di qualità.

Di recente avendo avuto necessità di ripresa in low light, mi sono accorto di un difetto che non avevo notato in passato, perchè non c’era…

avendo fatto delle riprese alla nipotina al buio, o meglio illuminata solo dalla luce della tv della cucina, quindi quasi al buio, ho notato un alone nero su lato sinistro molto denso, e sopra una cosa similare, ma meno intensa.

Subito mi sono inquietato, ho fatto qualche prova a diversi livelli di luce, e il problema nasceva in assenza di luce, dove pompando in post il segnale (di 5 stop) di una immagine ripresa col tappo, veniva messo in evidenza come da jpeg.

Sicuro che non fosse così in precedenza, mi sono messo a fare qualche ricerca e ho incontrato un post proprio sul sito della BMD, relativo a questo problema con il nuovo firmware…

dopo aver fatto qualche esperimento, con molta pazienza (cambiare il firmware sulla camera richiede circa 15 minuti ogni volta), ho scoperto che a seconda del firmware il risultato in low light era differente.

la versione 1.9.5 firmware 1.9.5mostra a 5stop +  una leggera forma di banding, assente in presenza di segnale luminoso. Più che naturale su una immagine del genere.

firmware 2.0.1ad una versione 2.0.1 presenta un banding un poco più pronunciato

firmware 2.4la versione 2.4 che introduce teoriche ottimizzazioni macchina (sarei propenso a pensare il contrario) e aggiunge solo le guide per i formato 1.84 e 2.40 allo schermo, che posso usare quelle del monitor esterno, o il caro vecchio foglio di acetato con i segni sul monitor di controllo, la posso evitare a piè pari.

quindi concludo che ad oggi, essere sempre aggiornati non è un bene ad ogni costo, e che bisogna saper guardare indietro, perchè quello che avrei immediatamente ricondotto ad un difetto hardware, in realtà è legato al software della macchina.

Ora immagino già che i detrattori della BMC siano già pronti con commenti di sdegno, ma li fermo informandoli che la prima Alexa che ho provato, macchina che costa 20 (venti) volte la bmpc4k al rilascio era nelle seguenti condizioni :

  • l’audio non si registrava in camera perchè il firmware non considerava gli xlr della camera
  • si registrava in prores, tre tipi, internamente solo il formato fullHD, e la registrazione 2k era disponibile solo da registratore esterno che sarebbe arrivato 6 mesi dopo
  • ogni 3-4 registrazioni una la saltava, senza dare preavviso, per cui si dovevano sempre riguardare gli shooting altrimenti si rischiava di avere delle mancanze di shooting sulle scene
  • la quantità di rumore della prima release era mostruosa, ricordo i primi girati e sembravano da dslr.
  • ha il marchio che è una garanzia cinematografica da decine di anni, quindi le persone pretendevano, ma non se ne lamentavano sui forum, perchè con quella macchina ci lavoravano… daltronde anche le cineprese a pellicola si inceppavano, graffiavano il girato, etc.

quindi questo post non per lamentarmi del problema, del quale BMD è stata informata con dovizia di dettagli, ma per fornire una soluzione a chi deve risolvere al volo, cioè tornare indietro al firmware 1.9.5

voglio ricordare che nella vita chi si lamenta al vento, perde tempo
chi si ingegna ed evolve, va avanti e risolve 😀


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