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Blackmagic Production camera 4k

designLe camere Blackmagic dal 2012 stanno sconvolgendo il mercato, dopo la prima 2.5k con un sensore s16 l’azienda ha lanciato diverse altre camere per affrontare diverse fasce di prezzo, fasce di produzione, ambiti di lavoro.

Per una serie di combinazioni fortunate ho per le mani una BMP4K che mi sta dando tante soddisfazioni in tanti ambiti, da quello più complesso a quello più semplice della ripresa in stile camera ENG.

Su queste macchine sono nati tanti miti, sia perchè sono apparentemente “economiche ” (la 4k costa poco più di una 5d MKIII) e quindi accessibili anche ai newbey del cinema, sia perchè molte persone hanno avuto la pretesa da una Cinema camera come una telecamera amatoriale, ovvero tutta in automatico, avendo risultati poco entusiasmanti.

Essendo più economica di una controparte come Red o Arriflex tante persone hanno potuto acquistare la camera, ma senza la preparazione, o la voglia di imparare ad usare una Cinema camera, ovvero un prodotto che nasce per il cinema, con tutto ciò che ne consegue.

Il fatto ironico è che la maggior parte dei difetti che vengono imputati alla camera sono gli stessi che si possono trovare su camere professionali da una decina di volte il suo prezzo, ma in quel caso non si trovano tanti lamenti, ma al contrario si guarda l’estrema qualità che offrono queste macchine. Il problema vero è solo ignoranza sul prodotto, sul tipo di prodotto che gli utenti hanno per le mani, quindi si cercano funzioni o automatismi tipici dei prodotti amatoriali o semiprofessionali che non esistono sulle cineprese digitali.

Mito 1 : economica = non professionale

Molte persone sentendo il prezzo di base della camera la scambiano per una fotocamera e quindi la considerano più un giocattolo che una cinepresa. Partiamo dal fatto che la camera da sola non serve a nulla, quindi oltre alla camera si deve investire una cifra superiore a quella della camera stessa per renderla operativa aggiungendo ad essa come minimo le seguenti componenti :

  • cage per gestire l’ergonomia della camera >150€
  • supporto batteria v-lock o g-mount > 150€
  • batteria g-lock v-mount 100 w > 200€
  • microfono pro >200€
  • recorder esterno / amplificatore audio > 300€
  • ssd certificato 480gb (20 min raw -> 4 ore proresHQ) 250€
  • zoom luminoso serio stabilizzato 2.8 minimo > 1200€
  • Filtro ND variabile serio (per esposizione corretta) 200€
  • Filtro IR per gestire IrPollution in situazioni complesse 180€
  • cavalletto base ma stabile >750€

quindi l’investimento minimo è di circa 7000€ ben oltre la classica vDSLR o la telecamera media base, per cui proprio giocattolo non la definirei…

Se poi una persona vuole lavorare con più qualità, a questi elementi si devono aggiungere :

  • Monitor serio SDI in Hd >500€
  • Filtri ND a lastra pieni e sfumati
  • Lenti prime 35mm-50mm-85mm-135mm  >400€ per lente

Però chi arriva dal mondo Run&Gun delle VDSLR non si rende conto che si devono prendere un minimo di accessori ed elementi per rendere operativa la camera, nè accetta che se si vuol passare dalla serie C alla serie B si deve investire non solo soldi, ma anche tempo, studio, esperienza per usare al meglio il nuovo mezzo.

Mito 2 : la batteria dura poco e non si può cambiare

Molte persone che vengono dalle telecamere amatoriali o dalle fotocamere sono perplessi da questa scelta, che è comune nel mondo professionale, perchè la batteria interna non è una batteria da produzione, ma di sostegno, ovvero serve a mantenere operativa la camera quando si passa da una batteria esterna all’altra.

Le camere professionali usano sempre e solo batterie esterne, perchè montare una batteria interna di grande capacità appesantirebbe troppo la camera, e la renderebbe troppo ingombrante. Al contrario in caso di uso di Gimbal o strumenti in cui serve la camera più “free” la batteria interna consente in tante situazioni di agire dove una normale cinepresa sarebbe troppo ingombrante con una batteria aggiuntiva.

Mito 3 : ha pochi iso, non va bene per le situazioni LowLight

Le camere Blackmagic Design nascono con poche simulazioni di iso, solitamente 200-400-800 e alcune hanno anche il 1600 iso.
La scelta tecnica è evidente per una persona che ha sempre lavorato con la pellicola, mentre è incomprensibile per chi arriva dal video.
Un sensore, tranne che per alcune eccezioni, ha solo una sensibilità, mentre le altre sono solo elaborazioni digitali delle informazioni catturate dal sensore.

La BMPC4K è una camera che nasce a 400 iso, dove esprime il meglio della gamma dinamica, quando si lavora in low light

porto di santa margherita ligure di notte

Esempio di shooting a 400 iso

BMD ha fatto la scelta più efficace, catturare tutto il possibile dal sensore e poi decidere in post con calma quanto tirar su, come e quanto ridurre rumore, etc.
Per la simulazione dei diversi iso ho approfondito i vari principi di lavoro in un altro articolo.

Il vero problema di avere pochi iso disponibili nella scelta (che quasi nessuno in realtà vede, ma è reale) quando si riprende in lowlight, potendo solo arrivare a 800 iso come simulazione, diventa più difficile fare il fuoco manuale, anche con il focus peaking, mentre in camere dove abbiamo la simulazione di iso maggiori, è più semplice vedere per mettere a fuoco con poca luce, mentre con la BMPC4K o si ha un monitor esterno con lut e simili o diventa complicato, ma si fa, come si è sempre fatto con le cineprese in 100 anni di cinema, non a caso nel cinema a lato cinepresa c’è un misuratore di distanza digitale per i fuochi.

Mito 4 : produce file troppo grossi da usare

beh questo è il mito che mi fa più ridere… si compra una cinepresa digitale per avere qualità e poi si pretende che registri dei file compressi come l’h264 o h265… rovinando tutta la qualità che può offrire…

Comunque oltre al Raw, che effettivamente richiede spazio e potenza per lavorarlo la stessa camera può registrare in diversi formati prores molto più parchi nello spazio occupato pur mantenendo una qualità molto alta.

Dal 4k si può passare al formato fullHD che è di ottima qualità perchè è un downsampling del segnale 4k che arriva dal sensore, quindi con un dettaglio e una nitidezza incredibili occupando comunque uno spazio ragionevole.

Se si spende 7000 € per una camera e poi non si spende qualche centinaio di euro per gli hard disk del girato… cambiate mestiere…

Mito 5 : non scatta fotografie

Per forza è una cinepresa!!! se è per quello non va su internet, e non fa un buon espresso…
anche se la maggior parte delle telecamere scattano fotografie, spesso di qualità non eccelsa, non è molto assennato comprare una cinepresa per scattare fotografie…
E’ un commento fatto da chi arriva dalle vdslr, e mi lascia perplesso… a quel punto potrei rovesciare la domanda, se compri una fotocamera da 2500 euro perchè non fa bene i video in fullHD e 4K (A7 series esclusa) ?

Comunque se una persona volesse usare la BMPC4K come fotocamera, e si adattasse ad una ergonomia non adatta a questo scopo, basta mettere la camera in modalità raw, scatto in timelapse a 1minuto, e usare il bottone d’azione anteriore per lo scatto.

Di contro si può pensare alla BMPC4K come una delle poche fotocamere al mondo da 8.6 megapixel che può scattare raffiche di 30 fotogrammi al secondo per lo spazio disponibile sulla memoria, cosa che nessuna dslr può fare…

Personalmente ho una fotocamera per fotografare, una cinepresa per riprendere, ad ogni oggetto il suo scopo dove si esprime al meglio.

Mito 6 : ha un sensore piccolo per sfuocare

La BMPC4k ha un sensore s35 standard come Alexa e Red, quindi nel formato 35mm cinematografico, con le ottiche si comporta esattamente come si comporta una cinepresa di fascia alta; la ricerca dello sfuocato ad ogni costo è una moda moderna nata con le riprese fatte con le fullframe, dove la profondità di campo viene ridotta in modo esagerato e incontrollabile in una ripresa in movimento.

Non è un caso che il cinema sia stato per la maggior parte delle sue incarnazioni un formato 35mm, mentre il formato 70mm è sempre stato relegato a poche produzioni e in situazioni più particolari. Una dimensione di piano focale troppo grande costringe l’uso di diaframmi molto chiusi per poter gestire agilmente la profondità di campo sia nello statico ma soprattutto in movimento, ma chiudere troppo il diaframma può comportare il problema chiamato diffrazione che fa perdere nitidezza nell’immagine.

Col salire della risoluzione si deve andare di pari passo con la dimensione del sensore, ma se a livello pratico sensorre più grande uguale più luce, sensore più grande risoluzione più grande significa spesso incorrere nel problema della diffrazione.

Se volete approfondire il discorso dei formati della pellicola e dei sensori potete leggere questo articolo, mentre a riguardo dei vantaggi e svantaggi dell’uso di sensori di dimensioni grandi e piccole le trovate in questo altro articolo. Con l’esclusione di Barry Lindon dove Kubrick fece fare delle lenti apposite molto veloci, si tende a usare diaframmi più chiusi per non far impazzire i fuochisti e avere spazio di movimento.

Mito 7 : non ha un Nd integrato

Normalmente le telecamere hanno filtri ND integrati e non le cineprese, Blackmagic ha fatto una scelta ben precisa, ottimizzare i costi creando un corpo macchina cinema, con le logiche del cinema, nessun Dop serio userebbe un Nd interno se può scegliere un Nd esterno, magari sfumato e di qualità molto più alta.

Allora lo stesso tipo di difetto lo si può imputare  a macchine più costose come Red o Alexa, ma nessuno sembra lamentarsene…

Mito 8 : non si possono cancellare le clip, riempirò il disco subito

vero, anzi verissimo, perchè come in altre camere professionali è impedita la cancellazione per due ragioni tecnico pratiche molto importanti :

  • si evitano cancellazioni accidentali di clip da parte dell’operatore o altre persone attorno alla camera
  • si evita la frammentazione del supporto con continue cancellazioni di clip e riscritture. Fondamentale quando si registrano dati raw a quasi 20 gb al minuto…
    La frammentazione causerebbe sicuramente rallentamenti nella registrazione, e/o fotogrammi saltati durante la registrazione

Il problema di riempire i supporti è proprio relativo ai videomaker, o chi è nato col nastro (me compreso) perchè abituati a supporti molto economici si tende a sprecare registrando il superfluo, e quasi a caso nella speranza di azzeccare qualcosa di migliore nel riprendere di più.

Nel cinema non si possono registrare di nuovo le pellicole, si impressionano una volta sola, se si sbaglia, si butta la pellicola… Usare gli ssd con le Blackmagic Camera segue lo stesso principio, non si butta nulla, ma prima di fare una ripresa una persona deve pensarci bene e fare al meglio.
Più che un limite lo vedo come l’opportunità di lavorare al meglio per quello che si vuol fare, per imparare a inquadrare e riprendere meglio.

Mito 9 : è una camera rumorosa

Per fortuna.. come lo sono anche Alexa e Red quando non sono esposte correttamente, o una pellicola sottoesposta… La camera nasce IN TUTTO e per TUTTO una camera votata alla postproduzione, e la riduzione rumore è un processo da fare BENE in postproduzione, farla in registrazione è una necessità delle riprese Run&Gun, ma nel cinema si cattura il materiale al meglio e poi solo dopo si andrà a manipolare, campionare e rimuovere il rumore scegliendo per ogni inquadratura i settaggi migliori, senza perdere di definizione.

Inoltre è importante sapere che la camera è una macchina che deve lavorare in ETTR, ovvero una camera che si espone guardando l’istogramma e spostandolo dal centro un po’ a destra, in modo che si avrà l’immagine più pulita e definita possibile.

L’esposizione ETTR che molti fotografi già conoscono, sia moderni che utilizzatori della pellicola, spesso è poco compresa dagli utilizzatori classici di camere e telecamere.

Il concetto è molto semplice, per avere una immagine pulita senza rumore si deve offrire un minimo di xx informazioni luminose, quindi si apre il diaframma, si illumina, si gestisce l’esposizione per far si che le parti più buie abbiano più luce possibile senza mandare in saturazione le alte luci, poi in post si riportano le informazioni dell’istogramma nella posizione corretta, con la differenza che saranno più pulite.

https://youtu.be/NJQjGr1HNRY

Dato che sia il raw che il prores 10bit offrono maggior spazio di azione, registrare immagini un po’ sovraesposte (ma non clippate) offre la possibilità di catturare immagini più pulite, che verranno equilibrate a posteriori.

C’è un interessante articolo sull’ETTR sul blog di un filmaker molto in gamba Tom Majersky, per comprendere bene come funziona e come usarlo al meglio.

Mito 10 : non registra l’audio bene

La camera nasce con un micro microfono giusto di riferimento, poi ha due ingressi audio bilanciati per introdurre un segnale audio stereo di qualità. grazie ai ricenti firmware (dell’ultimo anno) è stata ottimizzata per registrare da microfoni esterni o attraverso recorder esterni un segnale audio di più che discreta qualità, visto che comunque cattura audio a 24bit 48 khz… Volendo si può collegare un microfono direttamente agli ingressi bilanciati, ma come per molte altre camere è meglio mettere in mezzo tra microfono e camera un amplificatore di segnale, o personalmente ho fatto la scelta di un recorder esterno Tascam dr-70, che fa sia da amplificatore che da recorder a 24bit 96khz, con canali separati (4) per cui ho sia una buona copia in camera dell’audio per il sinch automatico, sia un sistema di cattura e audio di alta qualità.

Potrei girare l’affermazione dicendo che tranne le vdslr panasonic le altre vdslr hanno un audio scarso e spesso non hanno neanche l’ingresso per l’audio serio da microfoni esterni…

Quali sono invece le informazioni che molti non sanno, e che invece sarebbe importante che i futuri acquirenti di una camera del genere dovrebbero sapere?

    • la camera nasce con lcd posteriore a bassa risoluzione per una visione veloce e il controllo touch delle funzioni, avere un monitor esterno di qualità per fuoco e gestioni generali è fondamentale.
    • la camera nasce per fare riprese votate alla post, se la si vuol usare Run&Gun esprime il suo meglio in FullHD proresLt dove tra scalatura e compressione il rumore è sparito nella maggior parte delle situazioni, e usando la curva Film si lascia ancora spazio alla post colore, mentre se si usa la curva Video, si ha già immagini di ottima qualità per montarle e usarle direttamente, essendo comunque dei file a 10bit.
    • per registrare un audio buono è fondamentale introdurre un segnale di un microfono amplificato direttamente o con un amplificatore intermedio beachtek o simili, come si fa con le dslr, per avere un buon rapporto segnale rumore
    • non tutte le ottiche canon compatibili sono supportate completamente, in particolare quelle che non hanno acquisito da canon gli schemi di costruzione delle ottiche e dell’elettronica, ma hanno fatto reverse engeneering (non faccio nomi, ma nell’ambiente e con una ricerca google si scopre), in quei casi la stabilizzazione potrebbe non essere supportata, come anche il fuoco automatico o il controllo diaframmi. Con l’uso delle ottiche native canon in generale si ha compatibilità quasi totale.
    • nascendo come cinema camera, anche riggata, è comunque una camera massiccia e che per le riprese in movimento richiede un certo tipo di attrezzatura per essere “mossa” in libertà.
    • il meglio dello sviluppo dei file avviene con DaVinci Resolve, che viene fornito in licenza full con la macchina, in particolare i file raw, ciò che si può estrarre dai file raw con davinci, per quanto si usino altri software evoluti, non si estrae tutta la gamma tonale, e comunque non con la stessa semplicità e pochi click.
    • come indicato nel mito 9, si deve sapere come va esposta, ovvero dato che il sensore lavora come la pellicola, si deve saper gestire al meglio il tutto, per poter estrapolare il massimo della qualità, se l’esposizione viene gestita in modo normale il sensore non riceverà il massimo della luce che serve e quindi i risultati saranno sempre di qualità più scarsa. Questa camera preferisce lavorare in ETTR, se non si applica questo sistema di esposizione le immagini saranno oltre che più piatte, più rumorose di quello che serve, inutilmente, meno dettagliate e povere d’informazioni nelle ombre.
  • la camera, come Alexa e Red soffre di IR pollution, quindi usando i filtri ND per ridurre la luce di giorno (perchè il problema non è quando manca luce, ma quando ce n’è troppa) si deve usare un filtro ircut che tagli le frequenze da 680 nm per evitare che i filtri neutri più forti diano una una dominante rosso marcino alle immagini.


4k la vecchia frontiera del nuovo, in attesa dei televisori 8k che non potremo vedere

Pur essendo un fautore del 4k per la ripresa, perchè offre molto materiale su cui lavorare, tanti vantaggi in ogni operazione di manipolazione del materiale, sono convinto che sia l’ennesima bufala del 21 secolo per vendere il nuovo televisore, i nuovi vecchi contenuti.

Perchè il 4k è inutile nei televisori, nei cellulari, nelle telecamere amatoriali?

senza parlare del fatto che se non viene usato per la postproduzione è uno spreco di risorse cpu del dispositivo di cattura, spazio di memoria occupato, surriscaldamento del dispositivo, il 4k su un dispositivo al di sotto di determinate dimensioni è uno spreco inutile. L’acutezza visiva di un essere umano medio è tale da percepire circa 1/10 mm a circa 50cm di distanza, considerato che un pannello 4k di dimensioni medio è una densità di 110 ppi, ovvero su un 40 pollici si parla di 4 punti per mm quadro, peccato che un 40 pollici si guarderà da almeno 150 cm dove la capacità risolutiva è scesa in media a 2-3mm, quindi ci sono ben dieci volte le informazioni percebili da un essere umano medio…

questo calcolo è valido esclusivamente se noi abbiamo una fonte 4k pura, perchè se su quel televisore vediamo un filmato 4k da streaming, youtube 4k, cellulare o altri elementi in realtà non avremo tutte quelle informazioni, perchè il pannello offre quella definizione, ma i dati trasmessi non li hanno, per cui il televisore sarà completamente inutile….

quindi perchè comprare un televisore 4k oggi?

Facciamo una analisi molte semplice e rapida dei pro e dei contro :

Pro:

  1. è una grande cornice digitale ad alta risoluzione per le vostre fotografie
  2. se ho una vera cinepresa digitale 4k posso vedere le immagini nel loro reale splendore, se sto molto vicino al 40 pollici che ho comprato.

Contro:

  1. non ci sono ancora contenuti veri in 4k con cui sfruttare una tv 4k
  2. lo standard bluray 4k è ancora teorico, ma non esistono bluray 4k in commercio
  3. non esistono ancora film girati completamente in 4k, quindi comunque si vedrebbero filmati “gonfiati” e non nativi 4k
  4. lo streming 4k in realtà offre meno di 2,7 k di risoluzione effettiva, il resto nasce per interpolazione quindi nuovamente inutile.
  5. la trasmissione 4k è teoria, in realtà ad oggi sono pochi i canali in FullHD (1920 x 1080), la maggior parte al max sono hd (1280×720).
  6. i televisori 4k non hanno decoder digitali per ricevere segnali 4k perchè non sono ancora stati definiti standard di trasmissione 4k, quindi al momento in cui esisteranno i canali 4k il nostro televisore sarà già obsoleto e non in grado di mostrare i filmati alla risoluzione 4k.
  7. la lettura di filmati FullHd offre una visione sfuocata dei contenuti (perchè gonfiata 4 volte) oppure troppo incisa perchè per mascherare l’immagine morbida viene processata mangiando in realtà diversi livelli di dettaglio durante le operazioni crude di sharpening. Quindi per vedere un bluray è un pessimo veicolo.
  8. costerà molto di più di un equivalente fullHD di qualità, non offrendo ad oggi la possibilità di vedere immagini realmente differenti.
  9. nel visualizzare immagini amatoriali 4k da cellulari, telecamere etc non è detto che esse abbiano sufficiente dettaglio per mostrare immagini di qualità per sfruttare la matrice 4k
  10. per percepire la reale differenza tra un tv 4k e un tv Fhd si deve andare dai 50 pollici in su, che però si dovranno vedere più da lontano e quindi si torna all’assurto iniziale, inutile per la maggior parte delle persone che non hanno la capacità visiva di apprezzarne il dettaglio a livello fisiologico.

perchè il 4k al cinema non serve?

la proiezione 4k è una piccola truffa, perchè in realtà la maggior parte dei film viene girata con cineprese digitali in 2k, come le alexa, per cui il fatto che venga poi proiettato in 4k non da nessun vantaggio di fatto, anzi, è un inutile flettere i muscoli di tutto il sistema, perchè richiederà 4 volte lo spazio originale del 2k, risorse maggiori per il play e la gestione dei contenuti senza dare un reale vantaggio.

Ma veramente non si vede la differenza?

Nolan si vantava di aver girato in Imax (formato in altissima definizione pellicola) l’ultimo cavaliere oscuro e Interstellar, e un sacco di gente ha detto di aver notato la differenza..
Sarei curioso di chiedere a quella stessa gente se mi sa indicare in quali inquadrature ha notato la differenza, perchè nessuno dei due è girato completamente in Imax, troppo costoso, troppo grandi e scomode le cineprese, etc etc… per cui sono state alternate le riprese di s35 tradizionali a quelle di imax (prettamente degli esterni dove era più semplice gestire macchine da presa più ingombranti)… soprattutto visto che queste pellicole nella maggior parte delle situazioni sono state viste in sale digitali su proiettori 2k, quindi dove tutto era appiattito e spostato verso il basso.

Altro punto a favore per l’impasto generale è dato dal fatto che molti film subendo digitalmente una postproduzione molto pesante, anche solo a livello di editing e color correction, non si è poi in grado di distinguere nelle riprese brevi fatte da dslr, go pro, telecamere, da cineprese professionali. Il tutto grazie al fatto che vengono utilizzate nella situazione migliore per estrapolare al meglio la qualità visiva dai diversi sensori facendole lavorare al meglio delle loro possibilità.

quindi per il 4k è presto?

beh si riprende in 4k per il futuro, perchè si estrae un 2k e un fullHD di altissima qualità, ma usare direttamente il 4k a livello domestico è uno spreco, perchè non è percepibile direttamente dall’occhio nella maggior parte delle situazioni domestiche.

perchè allora proliferano i televisori in 4k e tutte le periferiche 4k?

qualcosa vi devono vendere, o no?
Nel marketing si sono sempre usati i numeri per dare una percezione tangibile di un valore, anche se qui numeri non avevano reale connessione col valore del prodotto.

ad esempio, i masterizzatori sono partiti col 2x dei cd, fino ad arrivare a x52 dei dvd, ma nessuno vi dice che i supporti x52 non esistono, perchè la masterizzazione è un bilanciamento tra velocità di scrittura e numero di errori introdotti, a seconda della qualità del supporto la velocità viene dosata per introdurre un numero minimo di errori di scrittura, per permettere la lettura dei dati e grazie ad un sistema di correzione dell’errore poter risalire ai dati originali. Il concetto della correzione dell’errore di lettura era nato in origine per compensare i difetti di fabbricazione, e/o di graffi o i danni al supporto, nel tempo questo sistema è diventato un metodo per accelerare la scrittura sui supporti basandosi sul fatto che alla fine si riesce lo stesso a leggere i dati.

Il problema dove sta? nel fatto che se si porta un supporto al limite della leggibilità perchè lo vogliamo masterizzare a x52 invece che a x8, basta una leggera usura a rendere illeggibili i dati scritti. Non solo, la scrittura lenta applica in modo diverso il laser di scrittura e introducendo meno errori rende il supporto più resistente anche a usura più forte, esposizione a uv, deformazione del supporto scrivibile,  etc.
Il che fa pensare su come in modo superficiale si scrivano dati su un supporto, senza aver avuto nozioni di come farlo e come conservarlo.. auguri ai masterizzatori da formula 1, forse dopo 3-4 mesi potranno ancora rileggere qualcosa dai loro supporti.

un altro esempio, i megapixel delle fotocamere:

da sempre sembra che i megapixel siano indice di qualità, ma se si schiacciano su un sensore da 1/4 di pollice 40 megapixel, non si può pensare di avere la stessa pulizia e luce di 12 megapixel su un sensore fullframe, perchè la luce catturata da ogni recettore è maggiore. In realtà non sono solo i megapixel ma anche la capacità degli stessi di catturare informazioni, la superficie coperta che offrono la qualità effettiva dell’immagine catturata, ma il concetto è troppo complicato, quindi per la massa + megapixel = + qualità.

ricordo ancora quando regalai a mia sorella una compatta da tre megapixel, in un mondo in cui ne erano già uscite diverse da 5-6 megapixel, ma le fotografie e il dettaglio di quelle fotografie era inarrivabile dalle equivalenti come fascia di prezzo, perchè alcune interpolavano, altre avevano si più recettori ma meno sensibili etc etc.

oggi una gara nelle fotocamere e telecamere è la sensibilità (in realtà anche 25 anni fa, visto che si parla anche allora di riprendere con una candela).
Se non si riprende al buio, e non parlo di luce naturale, ma di buio, allora la camera non è degna di nota… quindi una red e una alexa, cineprese digitali con cui fanno i film che hanno una sensibilità nativa di soli 800 iso sono delle scamorze…

Perchè è già tardi comprare un televisore 4k?

diciamo che la mia è una affermazione provocatoria, ma non troppo…
perchè i giapponesi stanno già sperimentando le trasmissioni in 8k, per cui perchè comprare un prodotto superato, tanto vale passare direttamente all’8k 😀

battute a parte, i giapponesi sono sempre stati all’avanguardia con la sperimentazione, ricordo il primo sistema di fullHD ripresa e visione visto di persona al SIM audio Hifi a milano nel 1992, una sperimentazione congiunta tra RAI e un colosso giapponese Ikegami, ironicamente avevo ripreso tali immagini con la mia potentissima vhs a 200 linee e mi sembrava così lontana come qualità e potenza.

ben prima di questi pioneri già nel 1986 Francis Ford Coppola, prodotto da George Lucas, realizzava uno speciale video clip in 4D (3d più quello che oggi si chiama augmented reality) usando telecamere HD sperimentali con protagonista il grande Michael Jackson in Captain EO.
Questo per far presente come se l’HD era già presente come tecnologia nel 1986, oggi dopo quasi 30 anni, ancora non è lo standard televisivo, quindi valutiamo bene quanto il 4k possa penetrare dentro le nostre case in un paio di anni.
Soprattutto si deve riflettere sul fatto che 4k non vuol dire solo cambiare i sistemi di ricezione, poco costosi, ma cambiare tutti i sistemi di messa in onda e trasmissione, e per le televisioni sarebbe un investimento mostruoso, che dubito faranno così velocemente, visto che molte sono ancora alla Standard definition.


L’importanza dell’ ISO nel digitale

image-quality-and-iso-sensitivityDopo aver chiacchierato con un po’ di persone ho pensato di buttar giù due riflessioni sulla sensibilità dei sensori moderni e sulla ignoranza che dilaga …

Ormai se una camera non riprende al buio con 128.000 iso (ho scritto 3 zeri) sembra che sia inutilizzabile, infatti il cinema si è sempre fornito di pellicole a 128.000 iso… naturalmente…
quando ho detto di aver usato una cinepresa digitale che lavora a 400 iso mi hanno preso per folle, e hanno pensato che parlassi di un prodotto molto vecchio.

Il cinema è fatto di sensibilità e luce, luce che si riceve, che si cattura, che si riflette …
Quando il cinema incontra l’avventura Fitzcarraldo
Se girate documentari, posso capire la ricerca della luce naturale, ma non ricordo tra le pellicole approvate dal National Geographics sensibilità superiori ai 1600 asa, quando si parlava di fotografia, assolutamente 400 per quanto riguardava i documentari… il lavoro veniva rifiutato, perchè non era nei loro standard.

Kodak e Fuji hanno prodotto pellicola cinematografica fino all’anno scorso, ora solo per le copie d’archivio, e non hanno mai fatto pellicole troppo sensibili, perchè le emulsioni più sensibili erano meno nitide, sia per struttura dei grani della pellicola, sia per la lavorazioen durante lo sviluppo. Infatti regola aurea in fotografia è usa sensibilità bassa perchè corrisponde a granulosità fine quindi dettaglio e definizione.

I digitalartisti che sono nati col digitale, e non si sono sforzati di conoscere l’analogico almeno come base di teoria, sono convinti che tutto sia legato alla sensibilità del sensore e della macchina, dimenticando che poi un sensore troppo sensibile, o amplifica digitalmente il segnale, oppure diventa inutilizzabile di giorno, perchè si deve chiudere il diaframma così tanto (creando diffrazione e quindi perdita di nitidezza) o usando filtri ND così spessi da perdere nitidezza e/o causare dominanti a vignettatura laterale che non si potranno mai togliere in post se non con fatiche assurde.

Esempio, con sensore a 400 iso, alle 15 di pomeriggio devo chiudere in situazione media il diaframma a 8-11 per esporre correttamente, oppure usare un ND 16 per togliere gli stop necessari per poter gestire l’esposizione corretta.
Se devo fare delle riprese in orari più serali o notturni sarebbe innaturale vedere sempre e tutto, ma comunque usando ottiche prime più veloci (1.8-1.2) posso lavorare con immagini ottime e dettagliate.

Troppo spesso si spinge per avere native immagini che tra rumore, e distorsioni date dall’amplificazione del segnale diventano innaturali…
Una ottica 50 mm 1.4 a 1600 iso 1/48 fornisce una immagine paragonabile a quella dell’occhio umano medio, come contrasto, luminosità in esterni notturni.

Troppi pensano che il segreto del filmlike sia un uso di tecnologie molto spinte, mentre alle volte il vero segreto è lavorare entro i limiti delle macchine, e saperli gestire al meglio…
Ogni DoP serio sa che se la macchina offre 14 stop di gamma dinamica è meglio usarne 8-9 se va bene, perchè la testa e la coda… come per fare del buon whisky vanno buttate… è il motivo per cui è nato il Log, che oggi si usa più del Raw e con il raw; si prende il meglio della gamma dinamica, lo si rimappa nel range disponibile di registrazione comprimendo tutte le informazioni, ma potendole riespandere a posteriori oltre a recuperare tutta la gamma dinamica si ha una qualità che non si avrebbe mai lavorando con il video in modalità normale.

Un’altra leggenda / mistificazione che nasce ė che gli iso siano solo dei metadata, non è esatto, dipende da camera a camera.

Nella maggior parte delle camere ha un sensore con sensibilità fissa a xxx iso e si registrano queste informazioni nella registrazione del file raw, poi a seconda delle impostazioni della camera, se si è indicato un iso differente dall’iso nativo viene mostrata una immagine rielaborata in funzione delle informazioni dei metadata registrati nell’immagine. Per questo motivo salvare un file raw permette di manipolare l’immagine in postproduzione sfruttando tutte le informazioni originali.

Questo però è valido solo se la registrazione del raw è fatta in modo completo, ovvero parliamo di camere di fascia alta come arriflex o red, mentre nel caso di BlackMagic Cinema Camera esistono si i metadata che indicano quale sia lo scostamento tra gli iso nativi e quelli artificiali, ma esiste una differenza fondamentale su come vengono registrati i dati.

L’iso nativo della bmcc è di 800 iso per la 2,5k e 400 iso per la 4k, mentre gli altri iso sono creati artificialmente facendo un sottocampionamento o un sovracampionamento delle informazioni. Teoricamente possiamo manipolare in post le informazioni, ma nel caso della Bmcc esiste un però…

La bmcc nasce con un ottimo sensore a 16bit, ma registra le informazioni in un file dng raw a 12bit Log, il che significa che dovrebbe registrare tutto il possibile, quando registra a iso nativi, ed è quello che bmd suggerisce per il maggior spazio di lavoro in postproduzione, quando invece lavorano in formato non nativo vengono applicate delle curve al log per prediligere le alte e le basse luci, quindi i 16bit rimappati sul 12bit log viene leggermente spinto nelle due direzioni, quindi in realtà potrebbe essere leggermente meno protetto come gamma tonale sugli estremi.

Ma quindi tutti questi iso in più servono o no?

Difficile dare un’unica risposta, diciamo che dipende da situazione e uso della camera :

PRO iso alti e bassi più ampi:

  • registrando in prores si può avere più spazio di azione per la post perchè si registra una maggior quantità d’informazione nelle zone d’ombra che sarebbero più chiuse, o nelle alte luci
  • avendo iso più alti si può vedere meglio per fare il fuoco
  • avere iso più bassi può essere utile quando non si hanno filtri ND per ridurre la luce

CONTRO iso alti e bassi più ampi

  • registrare a iso troppo alti può causare perdite di definizione e/o rumore eccessivo che rimane “inciso” nelle immagini
  • registrare a iso bassi con il downsampling può clippare le alte luci a seconda dell’algoritmo che esegue il downsampling
  • se si usano senza cognizione di causa si potrebbe limitare l’azione della post

Poi ci sono delle eccezioni, alcune camere sono dotate di un doppio ccd o cmos per la gestione di iso bassi e alti, in questo modo hanno praticamente due iso nativi (nuova panasonic varicam) e in quel caso questo discorso non vale.

bmccMa quindi queste camere BlackMagic Design poco sensibili?

dopo aver fatto un semplice esperimento, bmcc4K affiancata ad una canon 60D, scatti in raw su una e sull’altra, portati gli scatti dentro lightroom, gli scatti a iso nativi a 400 iso della bmcc4K sono stati schiariti in post per raggiungere i dettagli ottenuti con la 60D a 6400 iso raw, il risultato è praticamente lo stesso, solo più rumorose perchè la canon ha una riduzione rumore in camera nativa, ma una volta passata la riduzione rumore otteniamo lo stesso livello di informazione.

Naturalmente c’è un handicap per la bmcc perchè la blackmagic non ci ha mai pensato, che un iso più alto significa anche avere una immagine più luminosa per la messa a fuoco manuale.


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