Tutto è possibile

Categoria: Tecnica Pagina 8 di 25

Riflessione tecnica e/o analisi tecnica

Blackmagic Pocket 6k

Blackmagic Design è inarrestabile, un disastro dopo l’altro, dopo aver prodotto la Pocket 4k, macchina con così tanti difetti di progettazione da non poter star dietro alle vendite, desideratissima da tutti ad un prezzo ridicolo, dopo ben un anno (la pocket 4k è stata annunciata a aprile 2018 e spedita a settembre 2018) oggi se ne esce con un altro drammatico annuncio : Pocket 6k con S35 e attacco EF!!!

Adesso ci sono solo le specifiche online sul loro sito, ma quello che si deduce è molto semplice, vogliono semplicemente bissare gli errori, le stesse caratteristiche limitate per una camera da soli 1300 € in una camera con sensore più grande (s35) con un attacco ancor più popolare tra i filmaker e fotografi (EF canon) e con più risoluzione (6k per i vogliosi e i pixel peeper del web, non certo per reframing e stabilizzazione) per circa 2500€ ovvero meno delle fotocamere concorrenti con filmati in h264 in 4:2:0!!!
Nel nuovo firmware miglior dialogo con i gimbal, sistemi di sinc esterno per avere più camere in azione, più opzioni di crop e ripresa anamorfica..

Finiamola qui, è meglio, altrimenti si renderanno troppo ridicoli…

la cosa ironica è che usando lo stesso corpo macchina, stesso software, stesso braw … tutti gli accessori e le attrezzerie presenti per la pocket4k potranno essere riutilizzati, sarà solo upgrade di sensore e mount… e chi vorrebbe una cosa del genere?

Per fortuna hanno messo ancora le solite batterie da 1200mAp, che durano solo 40 minuti, non durano 5 ore di ripresa come le batterie che montano sulla c100 MkII che è di soli 7300mAp e che non costa 70 euro ma 400€…

Io ci scherzo, e ammiro le loro capacità produttive e immaginifiche di questa azienda che continua a stupirci con prodotti di altissima qualità a prezzi più che accettabili per ogni tipo di professionista.

Inoltre è già pronta come ordini e spedizioni, e ci sono disponibili dei materiali girati nel nuovo Braw6k

Sample indie film

Sample documentario

 

Blackmagic Raw 1.5 è il diavolo?

Nel 2001 naque il primo codec interpiattaforma e slegato dall’hardware, Cineform, nel 2005 fu potenziato per offrire la possibilità di importare fotografie raw di diversi brand e convertirle in un filmato raw compresso visually lossless con metadata attivi e modificabili realtime, successivamente l’encoder fu in grado di convertire tutti gli altri formati raw nati SUCCESSIVAMENTE in Cineformraw con diversi flavour di compressione e qualità supportando fino al 16k stereoscopico.

Oggi nel 2019 quasi ogni Brand ha la sua codifica Raw, a partire Arriraw, Redcode, SonyRaw, PanasonicRaw, l’anno scorso l’introduzione di ProresRaw che permette il recording in formato ProresRaw direttamente dalle camere che escono in raw da SDI sui recorder Atomos e pochi altri, fino al recente Braw di blackmagic.

A Ibc 2018 Blackmagic design lancia la palla nel campo del raw, introducendo il loro codec proprietario braw (blackmagic raw) nel mondo del broadcast e del cinema con una certa forza dirompente, e soprattutto disponibile subito, dallo stesso giorno con il firmware in beta 6.0 per la UrsaMiniPro, il nuovo aggiornamento di Davinci Resolve 15.1 per supportarlo e la promessa che a breve sarà disponibile anche per la nuova camera, pocket 4k e così è stato con il firmware 6.2, ma nel contempo toglieva la registrazione Dng.

La differenza tra il Dng e il Braw è evidente e chiara, il dng è uno standard fotografico, peraltro abbandonato dai suoi stessi creatori nel 2016, piegato alle necessità dei video, mentre il Braw è un moderno codec raw pensato per le immagini, dove convivono le diverse necessità di lavoro di un codec video di fascia alta e le richieste di fascia bassa.

La presentazione del Braw è stata abbastanza curiosa, dove GrantPetty ha scherzato sul fatto che con un codec così leggero non servono più le schede video esterne di decodifica, ironeggiando sul fatto che le producono loro per Apple.

Come sempre l’innovazione porta pro e contro, fautori e osteggiatori, fino al parossismo, ma essendo un pragmatico, preferisco fare una analisi meno tecnica (quella la lascio alla fase finale) e più pratica.

 

CONTRO

  • leggermente meno nitido del CDNG (meno aliasing sui dettagli)
  • a forti compressioni ha artefatti sui dettagli fini
  • meno compatibile nelle applicazioni rispetto al CDNG (ma licenza free per la sua implementazione).

PRO

  • il rapporto peso qualità è incredibile
  • la minor incidenza di falsi dettagli e aliasing permette una maggior fluidità di ripresa-riproduzione del movimento
  • il nuovo sistema di demosaicizzazione ottimizza e migliora la cattura della struttura dell’immagine riducendo artefatti come FPN
  • la parziale demosaicizzazione applicata in camera permette una maggior leggerezza di lettura sui dispositivi
  • richiesta di minor velocità di scrittura permette uso di storage meno costoso e poter registrare più a lungo con minor consumi
  • i vantaggi del raw senza il peso del raw in tutti i sensi
  • registrazione di segnale 12 bit log con metadata attivi
  • possibilità di incorporare LUT e altri elementi di preview non distruttiva
  • possibilità di trimming non distruttivo da Resolve per tagliare i file raw ed esportarli in raw senza ricompressione (non tutti i raw, non tutti gli NLE lo permettono).
  • possibilità di export dei singoli frame raw senza ricompressione per test, Dit working etc con passaggio di pochi dati.

Dopo qualche mese dalla sua presentazione esistono già diverse applicazioni professionali a supportarlo come Resolve immediatamente, Nuke, Scratch, Premiere e Mediaencoder tramite plugin esterno, la lista sta crescendo rapidamente grazie al fatto che chiunque può implementare la gestione del braw nel proprio software gratuitamente, al contrario di ogni altro codec raw nato sulle telecamere che richiede un pagamento di licenze anche per la semplice lettura perchè si devono usare gli sdk proprietari.

Per coloro che vogliono testare il codec, possono scaricare dei sample dalla pagina Blackmagic Raw

In occasione del IBC2019 Blackmagic Design rilascia il kit 1.5 del BlackMagic raw, il kit contiene SDK, player e test per dischi Braw e … plugin per Premiere, AfterEffects e Avid per leggere agilmente il codec al di fuori delle applicazioni Blackmagic! Così che oggi buona parte degli editor sono in grado di leggere nativamente il codec BlackMagic Raw.

Inoltre stupendo tutti i detrattori del codec, rilascia il nuovo Video Assist HDR a 2500 nits con la capacità di registrare in Braw da camere NON BMD, dalla Panasonic Eva e dalla Canon C300 MkII!

I falsi miti sul Raw in generale e non solo su questo Raw
Se è compresso non è raw!

l’affermazione denota ignoranza, in tanti punti, a partire dal fatto che nessuna camera registra il 16bit lineare che catturano i sensori, ma lo codificano e comprimono in vario modo dentro raw 14bit logaritmici (in fotografia) o raw 12bit logaritmici (nel cinema), sia per questioni pratiche di flusso dati, sia per gestione fisica della massa di dati che non compressi sarebbero ingestibili.

Dato che qualcuno potrebbe dubitare delle mie parole, delle parole di Blackmagic visto loro lo regalano (ricordiamo che tranne pochi esempi high end, tutti gli altri vi fanno pagare saltamente la registrazione non fortemente compressa, figuriamoci il raw) meglio mettere uno screengrab dal sito Red, i primi a dotare una camera di codec raw proprietario e spesso usate per shooting miliardari dove non ci sono limiti di mezzi, eppure per L’Uomo ragno ritenevano buona una compressione 5:1 visually lossless, e la non compressa che tutti auspicano per i loro lavori da caricare sui social non era adatta…

la cosa divertente è che quello che gli amatori ritengono un problema, ovvero la morbidezza delle immagini, è qualcosa che molti dop di fascia alta auspicano conoscendo bene i problemi degli eccessi di nitidezza, spesso vengono scelte compressioni maggiori per mantenere più morbide le immagini.

Ovviamente c’è compressione e compressione, la maggior parte delle persone per compressione pensa sempre a quella distruttiva di streaming e company non a compressione più intelligente.

Se è parzialmente demosaicizzato non è raw!

il braw, se la gente avesse la competenza e l’intelligenza per leggere l’sdk di Blackmagic vedrebbe cosa accade e perchè si parla di demosaicizzazione parziale, ma se lo potesse fare, non scriverebbe certe sciocchezze.

Ogni raw ha il suo workflow di lavoro, processi fatti in camera e processi fatti nel software, con vantaggi e svantaggi.
Un codec è raw se permette :

  Braw
la gestione delle matrici separate si
il controllo reale di iso e altri paramentri in post si
il controllo del bilanciamento colore in post si
registrazione dei 12 bit log per matrice si

quindi se il codec offre tutte queste opzioni è un codec raw.

Si è bello ma non lo leggo dal software XYZ!

altra affermazione opinabile visto che anche gli altri codec non sono ben letti (con eccezione di Red) in modo ottimale dai vari NLE, anzi spesso richiedono la creazione di proxy con i software dedicati. Normalmente ai montatori non si danno gli originali, ma i giornalieri con Lut applicate, se si parla di raw o log, quindi il problema non sussiste.

Oggi Bmd vende tre camere con il Braw, la UMP e la Pocket4k e 6k, vendute con licenza completa di DavinciResolve, ovvero il miglior software per lo sviluppo Raw e in particolare Braw, oltre che buon editor, postproduction etc etc… Con il VideoAssist 12g si può registrare in Braw anche dalla Canon C300 MKII e Panasonic EvaOne.
Se si vuole lavorare in un altro software Resolve prevede dal pannello media il sistema di ingest e conversione in altri formati, si può già fare una precolor oppure gestire direttamente la color e mandare il filmato sviluppato all’applicazione NLE.

 

La piccola rivoluzione relativa all’introduzione del Braw ha creato tanti osteggiatori, per chi ha dubbi e ha bisogno di più test scientifici e ben pensati, potete visitare il sito di Frank Glencairn sul post relativo alla qualità del Braw.

Dove mostra dei test pratici nei quali la differenza reale tra i diversi flavour di compressione è relativa, ma la qualità generale resta molto alta contro una serie di richieste generali veramente irrisorie.
Man mano che passa il tempo aggiungo qualche frame estratto a caso dagli shooting, senza denoise, per far capire quanto la qualità anche compressa sia eccezionale sia come dettaglio che pulizia dell’immagine.

FPN questo mostro conosciuto o forse no…

Nel mondo del video making low level ci sono diversi mostri in agguato, pronti a colpire e rovinare i video con subdoli difetti, che si vedranno solo durante l’editing, ma che diventano un tarlo che rode nel cervello dei videomaker fino a diventare un problema gigantesco, uno di questi è FPN Fixed Patter Noise, una serie di difetti che appaiono sulle immagini quando meno il videomakers se lo aspetta sfregiandole senza motivo….

o forse no…

Tecnicamente nessuna camera offre una immagine pulita, nessun sensore è perfetto, ma il segnale catturato spesso viene elaborato prima di essere in qualche modo registrato, quindi si tratta di capire cosa e quando accade che il segnale sia “sporco” in qualche modo.

Nessuna camera è esente da difetti, purtroppo esiste un assioma per cui l’aspettativa dell’utente è inversamente proporzionale al prezzo della camera, meno costano le camere più le persone pretendono come risultati.

Se avessero modo di vedere il segnale grezzo uscente da una cinepresa da 100k euro sarebbero ancora più delusi, ma quello che vedono è il risultato finale, correttamente esposto, ben processato, correttamente scalato, gradato e ben compresso per la distribuzione nei vari media.

Ogni sensore a seconda delle situazioni soffre di diversi problemi di gestione del segnale, il cmos soffre di smear orizzontale di fronte ad una scarsa informazione di base, immagini con basso contrasto (scarsa sollecitazione luminosa), e questo si può riscontrare su una red Helium 8k, come su una canon da 400 euro.

Quando si cattura una immagine l’energia luminosa convogliata dalla lente e catturata dal sensore viene trasformata in impulsi elettrici e a seconda della quantità e del tipo di informazioni possono generare informazioni più o meno dettagliate, che conterranno più o meno rumore, e a seconda del tipo di cattura, dell’elaborazione del segnale si potranno ottenere immagini più o meno pulite da suddetto rumore.

Red FPN

Molto spesso si pensa che una camera costosa sia migliore per mille ragioni, a partire dal prezzo… a lato vediamo un esempio di una red che presenta FPN, sia perchè sottoesposta, sia perchè non è stata correttamente calibrata. Alcune cineprese come Red hanno una calibrazione interna chiamata Black shading che va fatto ogni volta che si cambia in modo notevole la temperatura di esercizio, altrimenti il rischio è quello di riscontrare diversi tipi di problemi nell’esposizione, tra cui questo difetto.

 

Canon FPN

Comunque alla faccia di chi dice che oggi se non hai la camera X hai difetti rumore e mille altre robe, ho aggiunto qui sotto un esempio di shooting a lume di candela, senza grading, senza denoise (durante il mastering parte del noise viene eliminato dalla compressione e dalla scalatura in basso verso il 4k, quindi spesso è meglio evitare il denoise di un filmato), e nonostante sia stato solo fatto il bianco per bilanciarlo alla dinamica del tungsteno, l’immagine non presenta FPN, noise in eccesso o altri problemi…

Low light experiment with Candles and Gh5 from Carlo Macchiavello on Vimeo.

Ma naturalmente le persone direbbero che di luce ce n’è fin troppa, perchè ci sono tante candele.
Ho testato i limiti di una camera dichiarata NO LOW LIGHT l’Ursa mini Pro G1, usando esclusivamente un telefono e un tablet come elementi di illuminazione a 800 iso 35mm diaframma a 2.
Come potete vedere nel video di delivery finale, senza pump up delle ombre, senza postproduzioni strane o denoise, l’immagine è pulita e semplice senza difetti, che sono realmente presenti sul sensore, se si sotto espone fortemente. Consideriamo inoltre che riprendere in 4.6k ovvero 4508 pixel per un delivery a 4096 (4k dci) o 3840 (UHD) offre i vantaggi di poter avere nel downscaling il miglioramento e l’ottimizzazione dell’immagine finale, quindi fare i pixel peeper del singolo pixel al 100% su un formato maggiore del delivery è tempo perso.

Molto spesso si associano i difetti a una camera piuttosto che un’altra, mentre in realtà non si dovrebbe pensare di camere quanto di sensori utilizzati male e/o sotto esposti in modo vigoroso, o mal processati dal  fpga della camera.

 

Blackmagic Design Pocket4K: cosa serve per partire

E’ passato qualche mese da quando l’azienda australiana BlackMagic ha iniziato a spedire questa nuova e incredibile camera, per scontentare tutto il suo pubblico e tanti nuovi utenti, forse…

Conoscendo bene queste camere e cosa sono, salto a piè pari le imbarazzanti voci che girano sul web e facciano due discorsi su cosa è e  cosa serve per utilizzare questa CINEPRESA DIGITALE.

Premettiamo che a dispetto dell’apparenza simil reflex, mirrorless non hanno altro in comune se non il tipo di batterie tampone e il mount delle lenti, per il resto è una cinepresa digitale a prezzo di una macchina fotografica, per il resto tutto ciò che fa questa camera è assimilabile solo a concetti di ripresa in movimento. Quindi come tale deve essere pensata, trattata, gestita.

Chi non comprende il concetto CINEPRESA, ma soprattutto non vuole sbattimenti stia per Dio lontanto da tale oggetto del Demonio, che come dice il nome, è il prodotto di vera e propria Magia Nera…

Ora che ci siamo fatti due risate, e che già con un precedente post ironico ho scritto cosa offre ad un prezzo ridicolo questa macchina, cerchiamo di capire cosa ci serve per iniziare a fare una ripresa con questa Cinepresa, come già feci con la Ursa Mini Pro.

Partiamo con gli elementi indispensabili con una camera: storage, alimentazione e lenti.

Storage

La camera utilizza sia le Cfast2 che le SD UHS-II per registrare i filmati, naturalmente a seconda del supporto ci sono limiti di velocità di scrittura sulle due schede, le schede SD non possono registrare la massima qualità in raw, però si tratta anche di capire se e quando è necessario lavorare a quel livello, dopotutto su SD da 95mb è possibile anche registrare fino ad un UltraHD  a 30 fotogrammi al secondo in prores 422, il che significa una qualità eccezionale per la maggior parte delle produzioni video.

Soluzione A :

si acquistano delle schede SD per la registrazione continua e alternata in formato UHD prores.
Vantaggio : Soluzione economica, efficace e ci permette di lavorare con molte schede rapidamente, sia per la scrittura che per lo scarico.
Le semplici 95 mbts permettono registrazioni fino a 4k in prores 4:2:2, un’ottima qualità per la maggior parte delle applicazioni.
Svantaggio : hanno limiti di velocità di scrittura, quindi se servisse non si può spingere al massimo la camera.

Soluzione B :

si acquistano delle schede CFast2 certificate  così che si possano registrate tutti i formati possibili, compresi quelli Raw alla massima risoluzione 4k al massimo numero di frame.

Vantaggio : totally freedom
Svantaggio: costo delle Cfast2 certificate e … beh scarsa vita delle stesse, nella mia vita più volte ho dovuto sostituire cfast di marca.

Soluzione C :

SSD esterno su Usb-C, che viene alimentato e gestito direttamente dalla camera come dispositivo che viene visto in sostituzione della SD.
Blackmagic suggerisce spesso il T5 della samsung che è molto piccolo e compatto, da quello che si legge nei forum è preferibile la versione da 1TB a quella da 500gb per questioni di performance e compatibilità.
Ringraziando i vari produttori di controller per ssd, talvolta la macchina si accende ma non fa il mount del device perchè il controller è lento, la semplice soluzione è la connessione a caldo del disco, ovvero con la macchina accesa, questo forza il mount del dispositivo.
Dopo il firmware 6.1 il problema è stato risolto, il mount viene fatto correttamente.
Dentro un box Startech con uap [fondamentale questo fattore] è possibile mettere anche i classici Samsung Evo 860 da 500gb e 1000 tb, che supportano più che bene il veloce data rate della camera, permettendo diversi minuti di registrazione persino in Raw non compresso a 50fps massimo (oltre non regge il flusso dati, ma ricordo che oggi si gira in 3:1 e 4:1 in raw senza problema fino a 60fps).

RICORDIAMO MOLTO BENE che il mount può essere fatto a macchina accesa, ma NON SI SCOLLEGA MAI un device di storage a camera accesa pena perdita dei dati e/o danneggiamento della struttura del disco con relativa perdita dei dati contenuti. Questo vale per ogni device, da ssd a cf a sd.

ATTENZIONE usando i dischi ssd richiedono una discreta quantità di corrente e se il flusso di alimentazione scende, il rischio più banale è quello della perdita di prestazioni perché vanno in quello che in informatica viene chiamato Throttling, ovvero per risparmiare corrente riducono le prestazioni, quindi in caso di risorse ridotte (batteria tampone delle camere) quando si supera la metà della capacità della batteria con alcuni dischi si può notare una perdita di prestazioni, che non è colpa della camera, o della batteria ma da come è pensato il firmware del disco ssd.

Alimentazione

La blackmagic pocket4k è una cinepresa che registra in raw e prores, quindi è molto vorace di corrente, viene fornita con una batteria tampone da 2000 mAh, di tipo Canon Ep-L6, con la quale si potrà registrare all’incirca per 30-40 minuti.  Questo tipo di batterie sono molto comuni, sono usate con molte fotocamere canon, led panel, monitor etc, e esistono sia in versione originale che in versione “compatibile”, ma devono essere considerate delle batterie tampone, non per l’utilizzo diretto, se non su gimbal o situazioni “leggere”.

La camera viene fornita con un alimentatore da 30W, ha un consumo medio di 22w (secondo le indicazioni ufficiali), e l’ingresso di corrente esterno accetta un voltaggio tra 12 e i 20V.

Soluzione A :
Acquistare uno o più set di batterie EP-L6 da 2000mAh a seconda del tipo di riprese che si fanno. La stessa Blackmagic offre ad un prezzo contenuto le batterie di questo tipo.

 

Batteria interna Pro

  • no cavi volanti esterni
  • no cavi che sbilanciano gimbal
  • meno ingombro su gimbal o in uso manuale
  • batterie ultra standard per uso
  • si ricaricano in macchina collegandola alla corrente

Batteria Interna Contro

  • durata ridotta contro costo alto per Watt usato
  • necessità di smontaggio più o meno impegnativo per il cambio
  • peso di più batterie da trasportare
  • maggior tempo per la carica di più batterie contemporaneamente
  • no riprese lunghe

Il mio suggerimento è che se volete acquistare delle batterie sarebbe sempre meglio prendere delle “originali” quindi o le stesse blackmagic o le canon, che sono più costose di molti cloni cinesi, ma sono lineari nel tempo, e la loro capacità di preservare la carica e durare negli anni è superiore ai vari cloni.

Da buon genovese, se pago una batteria 20 euro invece che 70, ma la prima dopo 30 usi è inutilizzabile, mentre la seconda dopo anni e centinaia di ricariche è ancora in buone condizioni, chi ha fatto il miglior affare?

Soluzione B :

usare una batteria esterna di vario tipo, e collegarla alla camera, e qui nasce il problema… Stranamente Blackmagic Design ha scelto un connettore diverso dalle altre camere e “meno standard”, ovvero il connettore weipu SF610 s2, un connettore attualmente (marzo 2019) reperibile solo da pochi produttori cinesi.
Il connettore è identificato con il codice SF610, la sigla dopo (p/s) è relativa a P = male e S= female, mentre il numero (2) è il numero di pin di contatto.
La parte di alimentazione è la femmina, quindi se vogliamo costruirci o cercare un cablaggio dobbiamo ricordare che la camera ha il maschio e la corrente arriva dalla femmina.

Esistono cavi già fatti da Weipu a Dtap, realizzati da noti produttori di accessori, come Woodencamera.

 

Esistono varie combinazioni, tra cui un cablaggio realizzato da Blackmagic Design stessa, per l’utilizzo di diversi connettori, lo trovate in fondo alla pagina di descrizione della Pocket4k.

Esistono adattatori da Weipu a jack classico di alimentazione in modo da riutilizzare situazioni già esistenti da batterie esterne a plate etc, così che l’utilizzo parallelo dei prodotti può giovare degli investimenti già fatti.

 

Soluzione C :
Utilizzare un plate per le classiche NP-F970 6600mAh ovvero 47.5 Wh. Queste batterie nate per erogare 7.2v possono essere accoppiate ad un plate che le converta in erogazione a 12v, con una sola batteria potrete registrare per quasi 2 ore (1h e 43 minuti in media). Essendo questo tipo di batterie semi universali, usate in telecamere, faretti, pannelli led, e con uno o più plate di questo tipo è possibile usare un solo tipo di batteria per alimentare più elementi e quindi essere più flessibili nel proprio investimento.

Soluzione D :
Classica Vmount/Gmount + un distributore di corrente tipo il plate della Lanparte che ci offre non solo la possibilità di montare batterie sia VMount che Gmount, ma soprattutto aggiunge una distribuzione di corrente a differenti uscite a 5, 7 e 12v, usb, per poter alimentare diversi accessori con una sola batteria, la classica batteria da 95w vi offrirà dalle 3 alle 4 ore di autonomia di registrazione.

Soluzione E (parziale) :
Entrare nella porta Usb-C con un qualunque powerbank solo per ricaricare le batterie interne. Da quello che viene descritto, tale procedura può solo caricare al batteria interna ma non raggiunge un voltaggio sufficiente per alimentare e gestire la camera direttamente.

Soluzione F :
Blackmagic stessa ha progettato e distribuirà ad Agosto 2019 un battery grip come quello delle macchine fotografiche che potrà offrire ben 2 ore di autonomia con batterie fnp sony, molto diffuse per alimentare monitor e luci per i filmaker.

Battery grip Pro

  • no cavi volanti esterni
  • batterie ultra standard per uso
  • si aggiunge e toglie facilmente
  • aggiunge superficie per tenere correttamente la camera nel run & gun

Battery grip Contro

  • un altro tipo di batteria da aggiungere alla collezione
  • un altro caricabatterie da aggiungere alla collezione
  • aumenta il peso della camera
  • aumenta la dimensione della camera e la sbilancia in caso di uso con Gimbal

Vi ricordo che le batterie oltre i 95w non sono accettate dalla maggior parte delle compagnie aeree, quindi nella scelta delle batterie verificate sempre se e cosa state acquistando in funzione di eventuali trasbordi aerei, tenete inoltre conto che le batterie vmount e gmount essendo standard mondiali è semplice affittarle quando vi serviranno in loco, a prezzi molto contenuti.

Audio

La blackmagic pocket4k possiede due microfoni stereo per la registrazione di audio ambientale, che possono essere usati facendo attenzione a come uno tiene la camera, perchè sono posizionati esattamente ai lati della camera e quindi ogni “tocco” sulla camera produrrebbe dei suoni e disturbi di vario tipo, come accade su ogni camera con Microfono superficiale.

In aggiunta abbiamo due ingressi audio, un jack da 3.5 mm classico come molte dslr e un Mini XLR.

Il jack da 3.5mm è un ingresso sia mic che Line In, quindi a seconda che si mandi un audio amplificato o un microfono si avranno risultati differenti, si deve nel menù scegliere l’impostazione corretta o all’interno della camera la registrazione sarà bassissima come loudness. Un Mic In verrà amplificato, mentre un Line In si aspetta un audio già amplificato da un amplificatore esterno.

L’ingresso MiniXlr Bilanciato Stereo è la soluzione più professionale e utile nella registrazione interna dell’audio della camera.

Quando si parla o si cerca informazioni relative a questo connettore si possono trovare diverse sigle, quello che interessa ai possessori della Pocket4k è il TA3 (3 pin) con suffisso relativo alla tipologia F (female = femmina) M (male = maschio).

La camera dato che riceve il segnale possiede il connettore femmina e il cablaggio che andremo a collegare essendo la parte “hot” è il maschio, quindi dobbiamo avere un cablaggio che sia da un normale microfono a MiniXLR maschio per la camera; se invece usciamo da un altro dispositivo ricordiamo che il cablaggio in ingresso deve essere un MiniXlr maschio (per entrare nella camera che ha una femmina) e dall’altra parte ci sarà quel che ci sarà, da un semplice jack da 3.5, da 6.5 etc.

Personalmente acquisto molti cablaggi custom da un maker Inglese Cable me, ce ne sono tanti, mi sono trovato bene con lui.

  Un’altra cosa che spesso viene sottovalutata è la cinghia per portare al collo la camera nell’uso più “run & Gun”, e quella indicata dal link ha due vantaggi, il primo che è elastica e quindi attaccandola al collo può essere tirata per dare più stabilità durante un movimento camera libero, senza segarci il collo, il secondo è che ha lo sgancio rapido in modo che se poniamo la camera su gimbal o cavalletto possiamo sganciare facilmente la cinghia e non avere problemi di “intralcio” nelle operazioni.

 

 

 

   

 

 

 

 

 

 

 
   

 

 

 

 

 
     
 

   

 

 

  

 

   

 

 

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