Tutto è possibile

Autore: carlomacchiavello Pagina 35 di 39

Aspect ratio e i formati per i cine – video maniaco grafici…

Dopo aver letto tanta disinformazione su forum e libri, mi è venuta voglia di scrivere qualcosa per chiarire alcuni concetti che dovrebbero essere banali per chi lavora nel video, ma spesso non lo sono.

 L’aspect ratio

L’aspect ratio è il rapporto tra altezza e larghezza delle immagini, che nel cinema e nella Tv sono cambiati nel tempo sia per fornire immagini più emozionanti, sia nella corsa della concorrenza tra cinema e tv.
Ora non ho intenzione di farvi la storia dell’aspect ratio, anche perchè c’è questo splendido documentario su vimeo che mostra tutte le evoluzioni dei vari formati cinematografici e televisivi.

The Changing Shape of Cinema: The History of Aspect Ratio from FilmmakerIQ.com on Vimeo.

Sul sito widescreen.org troverete tutte le varianti nate negli anni dei formati cinematografici.

Quando realizziamo un filmato ci sono delle regole, quindi non possiamo inventare nulla, perchè se usciamo dalle regole non possiamo distribuire i filmati.
I bluray hanno degli standard sia per quanto riguarda i fotogrammi al secondo che per le dimensioni del filmato, che sarà sempre e comunque con un rapporto detto 16:9, quindi con un aspect ratio di 1.78.

Se si vuole produrre un bluray con un formato differente si metteranno le classiche bande nere sopra e sotto, perchè lo standard è definito e quindi non si possono inserire formati diversi da quelli previsti dallo standard: 1920 x 1080 a 24 fotogrammi progressivi, ovvero come il cinema.
Esistono varianti con il 25 interlacciato e altre, ma se si vuole realizzare un prodotto per cinema e tv, si resta nei 24 progressivi.

Quindi se un film ha un aspect ratio differente, nel bluray conterrà delle bande nere per raggiungere la corretta dimensione del file video di 1920 x 1080.

Nel cinema digitale il formato DCP (Digital Cinema Package) prevede diversi aspect ratio che passano dal classico 1.85 a quello del cinema scope 2.39 , e hanno diversi rapporti di altezza larghezza dei pixel.

Formato 1.85 : 1998×1080 pixel o il loro doppio, per la proiezione 4K
Formato 2,39 : 2048× 858 pixel o il loro doppio, per la proiezione 4K

Nel cinema non esiste il concetto delle bande nere, al massimo sono previsti i mascherini per il proiettore. Nella ripresa cinematografica un buon Dop ha diverse indicazioni nel mirino che gli indicano dove l’inquadratura verrà tagliata per la proiezione cinematografica, per la visione televisiva (4:3 e 16:9) e così via.

Pan e Scan

In passato a seconda dei formati di visione e proiezione si metteva sulla pizza cinematografica l’indicazione del formato, l’eventuale lente anamorfica da montare, perchè in fase di proiezione, il proiezionista metteva un mascherino davanti al proiettore per avere l’aspect ratio corretto.
supra35Questo perchè nella ripresa potevano entrare in campo microfoni, vedersi pezzi degli effetti speciali e così via… quindi col mascherino si nascondevano tali elementi. In questa immagine del film dei muppet si potevano vedere i bordi del mascherino, le mani degli animatori e molto altro…

Nei primi tempi della televisione e del riversamento Home video c’erano grandi problemi, dal famigerato pan e scan, che praticamente tagliava le immagini lateralmente per non far vedere le bande nere, massacrando i film, oppure riprendevano completamente senza però mettere mascherini, quindi in alcuni film si vedevano difetti e problemi non presenti nella versione cinematografica, ad esempio in Total Recall con Arnold Schwarzenegger, nel finale si vedevano i supporti che reggevano gli sfondi di marte, oppure in Non guardarmi non ti sento, in una scena in cui una macchina corre senza controllo giù per una discesa si vede il gancio e parte del camera car che serviva a muovere la macchina sotto il controllo degli stuntman…

widescreen_gb2Sul sito Theraffon.net troviamo una bella immagine di esempio di come il film GhostbustersII sia stato più volte violentato dal reframing per le versioni Homevideo e laserdisk e DVD.

Partendo dall’originale cinematografico alle diverse varianti di taglio e manipolazione della inquadrtura originale.

Vediamo come si perdano a seconda dei formati dei personaggi fondamentali (due dei protagonisti).

Questo problema purtroppo è ancora presente nei vari sistemi di adattamento dei televisori digitali che nello scopo malato di eliminare le bande nere, distorcono, tagliano e manipolano le immagini originali tradendo lo spirito originale dell’inquadratura creata nel film.

Il digitale oggi, soluzione facile?

Oggi con il digitale al cinema IN TEORIA è più semplice, ma si vedono molti cinema in cui impostano il formato sbagliato di proiezione credendo che tutti i film sono in cinemascope tagliando le immagini sopra e sotto (nei dialoghi le teste rimangono tagliate, nelle pubblicità molte scritte sono fuori schermo).
Insomma, oggi siamo così fortunati da poter ripete in un multisala con proiettore digitale,  l’esperienza vintage che si viveva nei cinema di 4 categoria 50 anni fà…

grindhouse

Come impostare l’inquadratura per i diversi aspect ratio?

Se vogliamo realizzare un filmato che poi dovrà essere adattato al formato panoramico 1.85 o il cinema scope 2.39, la cosa più semplice è prendere un pannello di acetato e disegnare sopra le righe per evidenziare i limiti visivi da tali formati, in modo che ponendo il pannello di acetato sopra il visore lcd della camera, o sul monitor di controllo, potremo avere un’idea di come costruire l’inquadratura per tale formato.
E’ molto importante decidere in fase di ripresa questa divisione, perchè l’equilibrio e la qualità dell’inquadratura si decide in quel momento, successivamente non potremo aggiustare se non di poco l’inquadratura e quindi perderemo di professionalità invece che aumentare l’effetto cinema.

Due suggerimenti spassionati per la fase di ripresa :

– tenetevi sempre più larghi di un 5-10% rispetto a quella che voi considerate l’inquadratura finale, eventuali lavori di stabilizzazione e leggero re-framing (taglio dell’inquadratura) potrebbero creare sbilanciamenti se non avete lasciato aria intorno alla vostra inquadratura.
– considerate comunque l’inquadratura come totale, anche se poi sopra e sotto toglierete qualcosa, perchè se per aggiustare l’inquadratura foste costretti a spostare in alto o in basso l’immagine, eventuali elementi spurii nell’inquadratura che voi considerate tagliata vi impediranno questo movimento, o vi costringeranno alla cancellazione.

Allego questa coppia di PNG in cui ho messo le immagini dei due formati cinematografici più usati a confronto con i diversi formati video, giusto per capire come a livello di numero dei pixel non ci siano differenze particolari, per cui un buon-ottimo fullHD può essere usato per fare un DCP cinematografico più che dignitoso, soprattutto considerando che per 50 anni molti film sono stati girati in 16mm e gonfiati in 35mm, o hanno usato 35 molto tirate.

ratio1.85 ratio2

Nel prossimo articolo parleremo dei pixel in ripresa, in compressione, del perchè non tutti i fullHD sono uguali, e la maggior parte dei filmati FullHD sono “farlocchi” ovvero che anche se hanno quel numero di pixel, non contengono un pari numero di informazioni a quello che ci si aspetterebbe, quindi il FullHD non è sempre Full… anzi…


Il tempo passa mentre ci si diverte… più di 20 anni.

immagini
Rifacendo il sito con WordPress ho ripristinato la gallery delle immagini fatte nel tempo e mi sono stupito di quante cose ho fatto negli anni e allo stesso tempo di quante sono state abbandonate, progetti incompleti che non sono stati portati a termine, o peggio, che non sono neanche partiti…

Pensare che da quando ho iniziato a fare grafica 3d nel 1989, oltre vent’anni fà… sono passate ere geologiche, tecnologie, possibilità tecniche e capacità.

Iniziai per la mia passione per il cinema Fantastico, perchè non avevo nessuno che mi realizzasse gli effetti visivi, o trovavo persone che non essendo in grado, dicevano che erano impossibili da fare…
Beh da oggi c’è una gallery nuova, e la sto arricchendo man mano che passano i giorni, e mi stupisco in continuo di quante cose ho fatto, e ho dimenticato…

The animator’s Survival Kit

Ognuno ha un suo riferimento, la sua bibbia per quanto lo riguarda nei diversi campi. Per l’animazione ci sono diversi libri, troppi… spesso contenenti errori basilari… c’è stato un periodo in cui come oggi per i blog e il web 2.0, si pubblicavano troppi libri non verificati, libri tecnici che mal formavano gli artisti e i tecnici…

Oggi voglio citare e recensire un prodotto che si può assurgere a bibbia dell’animazione, qualunque tipo di animazione, da quella disegnata 2d alla stop motion, dall’animazione 3d a quella flash, perchè parla di movimento, di emozioni trasmesse con i diversi movimenti creati.
Libro
The Animator’s Survival Kit: A Manual of Methods, Principles and Formulas for Classical, Computer, Games, Stop Motion and Internet Animators

questo libro nasce dall’esperienza pluriventennale di animazione e insegnamento dell’animazione di uno dei capisaldi dell’animazione tradizionale, che invece di perdere tempo in tanta teoria crea un libro veloce, semplice, pieno di esempi e di SOLUZIONI PRATICHE per i diversi problemi di animazione. Per chi volesse espandere la conoscenza esiste anche una serie di DVD in cui Williams condivide le sue tecniche e soluzioni pratiche anche attraverso una serie di animazioni pratiche e dirette, per essere il più chiaro e rapido possibile nel spiegare le emozioni che l’elemento animato deve suscitare.

questa è l’edizione espansa con i dvd : Animator’s Survival Kit Expanded Edition, The by Richard Williams (Dec 15 2009)

Chiunque voglia imparare ad animare, migliorare la propria tecnica, essere un vero animatore, può investire i propri soldi in questo libro certo che avrà le corrette informazioni per essere rapidamente in grado di animare ogni tipo di elemento, personaggio, con ogni strumento, perchè Williams insegna l’animazione indipendentemente dallo strumento o dal tipo di character che potete avere sotto mano.


Il tempo che fugge via

Il tempo che fugge50 anni fà le persone avevano un orologio al polso, ma non erano ossessionati dal tempo come oggi.
Piú ci avviciniamo ai giorni nostri e maggiore diventa la precisione degli strumenti di misurazione del tempo e cresce l’ossessione per il tempo, per riempirlo, per sfruttarlo, per spenderlo.
La cosa ironica è che il tempo non si può usare o inseguire, lo si può solo vivere…
Ci sono giornate in cui il tempo sembra non passare mai, altre in cui non sembra bastare mai…

Il tempo è sempre lo stesso, quello che cambia è come lo viviamo o lo sprechiamo. Una volta le persone avevano il coraggio di dire di no, non avevano tanti modi per sprecare il tempo, ma lo usavano anche per vivere con se stessi.

Oggi il terrore di sprecare il tempo ce lo fa sprecare … Sembra in controsenso ma purtroppo è vero…
lo dice un perditempo professionista 🙁


Il tempo vola, impariamo ad imbrigliarlo…

Senza riferimenti il tempo vola, senza fermarlo il tempo sembra sfuggire, e volano via i giorni senza neanche accorgesene. Personalmente ho un elenco delle cose da fare sempre lungo, e man mano cambio l’elenco, l’ordine delle priorità, perchè nella vita le priorità cambiano, ma…

Come aumentare la propria produttività?

Tempo fà avevo scritto a proposito della Tecnica del pomodoro, che aiuta a focalizzare e ridurre o comunque intercettare le interruzioni di produzione.
Ma ogni tanto non è una questione di tecnica, quanto di disciplina, ovvero convincere noi stessi che dobbiamo fare un qualcosa 🙂

Ho imparato negli anni che ci sono più modi, ma il migliore per quanto mi riguarda è creare un obiettivo a lungo e tanti a breve termine, in modo che i piccoli obiettivi raggiunti sono il premio per l’ego.
Pensate ai vostri obiettivi come un allenamento, qualunque allenamento preso di petto subito di brutto vi distrugge, vi stanca, e magari crea danni, se invece andate con calma e prendete pian piano il ritmo, aumentate e vi regolate secondo la vostra velocità.
quindi, da domani mattina iniziamo la nostra corsa, con i primi 100 metri di corsa…


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