Tutto è possibile

Autore: carlomacchiavello Pagina 1 di 40

Quanto conta un sensore grande?

Da tanti anni, sono annoiato da ciance sulla dimensione del sensore, sul fatto che sia indispensabile avere almeno un full frame (e il cinema è sempre stato fatto col s35 ovvero un aps-c circa come dimensione) altrimenti le immagini sono brutte, non si ha tridimensionalità, non raccoglie abbastanza luce etc etc

Sapete la cosa divertente? che tutti questi miti li ho sfatati negli anni con spiegazioni, prove tecniche di cosa faccia realmente la differenza e cosa cambi la tridimensionalità, gli spazi, la luce… il fatto che c’è chi lavora e chi invece deve prendere le misure…

La cosa triste è che nel 2025 ancora abbiamo questo mito, ma nessuno ha capito quale sia la vera differenza con un sensore più grande, e quale sia l’unica vera ragione per cui un sensore più grande fa la differenza sulla qualità d’immagine, e non è nulla di cui ho parlato sopra.

Il discorso oggi è tornato in auge per il fatto che Blackmagic a lanciato sia la 12k cine che la 17k con sensore da 65mm e tutti a ripetere il solito mantra, ma… c’è un motivo per cui quei sensori sono più grandi, e Blackmagic in questo caso ha solo percorso una strada già nota.

In realtà diverse aziende ne erano consce, per questa ragione le Arri Alexa avevano sensori da 3.5k, in open gate e poi scendevano a 2.7k in ripresa 1.85.

Sony quando fece determinate fotocamere orientate al video come la Sony A7S2 in poi, anche se aveva la serie R (resolution) per il video avevano una serie meno risoluta in rapporto alla dimensione del sensore, e tutto questo non per raccogliere più luce, come in tanti hanno erroneamente scritto, ma per un principio che i vecchi fotografi conoscevano bene e che oggi molti hanno dimenticato : la diffrazione.

 

La diffrazione cos’è e come si calcola

La diffrazione è quel fenomeno ottico per cui data una certa dimensione di piano focale/sensore, data una certa dimensione di foro attraverso il quale entra la luce, esiste un limite fisico non modificabile per cui alla riduzione del foro (diaframma) la luce verrà proiettata in modo non corretto sulla superficie dando adito al fenomeno di Diffrazione, che causerà una immagine meno nitida.

In pratica? in funzione della dimensione del sensore, della risoluzione dello stesso, del valore di chiusura del diaframma, se si chiude più di un tot, l’immagine perderà di nitidezza.

Quindi se alziamo la risoluzione di cattura, a parità di dimensione di sensore, dovremo tenere il diaframma più aperto di un tot, altrimenti l’immagine sarà meno nitida.

Quindi se vogliamo girare in deep focus, dobbiamo tener conto di questo fattore e conoscere quale sia il limite della nostra camera/ottica, altrimenti potremo trovarci in una situazione assurda in cui chiudendo il diaframma ridurremo la nitidezza finale dell’immagine.

E ci sono cascato anche io facendo questa immagine, dove ho chiuso troppo il diaframma.

Mdl Valeria Lariccia

Il criterio di Rayleigh

metodo matematico per dare un numero al minimo dettaglio risolvibile quando un sistema di imaging è limitato dalla diffrazione.

θ=1,22λ/D

Dove θ è in radianti, λ è la lunghezza d’onda della luce verde; .55μm , D è il passo dei pixel; 2,2μm.

Il diametro del disco aereo è circa 2-3 volte il passo del pixel. Questo perché il pixel pitch corrisponde alla distanza tra il centro di due pixel adiacenti, il più piccolo dettaglio risolvibile, e il diametro coprirebbe almeno due pixel. F/stop è 1/2 dell’inverso dell’apertura numerica (NA), perché θ è in radianti.

Scriviamo questo valore come il più piccolo f/stop risolvibile:

f/stop = 2D/2,44λ

Cioè, due pixel coperti e 2 radianti fanno 1 apertura numerica, il cui inverso è l’f/stop.

Per l’UMP12K è 2 x 2,2 / 2,44 x .55 = f/3,3
Per la Cine12K è 2 x 2,9 / 2,44 x .55 = f/4,3
Per la Pocket 6K 2 x 3,8 / 2,44 x .55 = f/5,7
Per l’UMP4.6G2 sono 2 x 5,5/ 2,44 x. 55 = f/8,2
Per il BMCC6K 2 x 6,0 / 2,44 x .55 = f/8,9

Se accettiamo 3 pixel coperti dal disco d’aria anziché solo due, possiamo abbassare lo stop per ottenere:

Per l’UMP12K, sono 3 x 2,2 / 2,44 x .55 = f/4,9
Per la Cine12K, 3 x 2,9 / 2,44 x .55 = f/6,5
Per la Pocket 6K, 3 x 3,8 / 2,44 x .55 = f/8,5
Per l’UMP4.6G2 sono 3 x 5,5/ 2,44 x .55 = f/f12,3
Per il BMCC6K, 3 x 6,0 / 2,44 x .55 = f/13,4

Come si può notare, la diffrazione pone un limite ai minimi dettagli fisici. Man mano che il passo dei pixel diventa più fitto, il sensore supererà la risoluzione dell’obiettivo con aperture di f/stop minori.

Da questi semplici calcoli si evince due cose fondamentali, conoscere la propria camera ci permette di usarla al meglio, conoscere le basi della fotografia ci permette di evitare una serie di problemi tecnici pratici non scontati.

Da questo semplice calcolo abbiamo anche capito perchè è meglio lavorare con filtri ND di vario tipo e non chiudere troppo i diaframmi se lavoriamo con sensori molto densi, altrimenti è inutile avere risoluzioni alte, perchè le sprecheremo otticamente.

Ora la domanda che sorgerà spontanea in tante teste dovrebbe essere : ma tutti quei cellulari con 100 mpx e un sensore grande quanto una capocchia di spillo? 😀
buoni calcoli

Ve la ricordate la Pocket4k? BMD fa il regalo di Natale …

Sono anni che parlo dei prodotti BlackMagic Design, e ho dedicato tanti articoli alla Pocket 4k, una innovativa camera che registra in prores, Braw, e ha cambiato il modo di lavorare di tante persone.

Oggi 19 dicembre 2024 Blackmagic Design fa il regalo di Natale a tutti i videomaker, abbassa definitivamente il prezzo della camera a meno di 1000$ !!!

per chi non fosse convinto, qui trovate il mio articolo :

10 motivi per cui la Pocket 4k è migliore della 6k

e una volta convinti, potete scegliere come costruire il vostro rig per alimentarla, gestire i supporti migliori, etc seguendo

Blackmagic Design Pocket4K: cosa serve per partire

 

Blackmagic Design PYXIS 6K

qualche tempo fà avevo dedicato un po’ di tempo con un articolo sulla Micro box cam di Black Magic Design facendo presente che era già quello che tutti chiedevano, ma che nessuno alla fine aveva presente.

Al Nab 2024 Grant ha presentato un’altra opzione per chi vuole una box cam e divertirsi a riggarla e montare i pezzi come gli aggrada, la PYXIS 6K Full Frame.

Pyxis è come accade spesso in casa BMD il nome di una costellazione :
Pyxis è una costellazione dell’emisfero celeste meridionale.
Pyxis è una piccola e debole costellazione del cielo australe.

Il suo nome, abbreviato in Pyxis Nautica, indica in latino la bussola del marinaio. Introdotta da Nicolas-Louis de Lacaille nel XVIII secolo, Pyxis è annoverata tra le 88 costellazioni moderne. Il piano della Via Lattea passa attraverso Pyxis. Costellazione debole, le sue tre stelle più luminose – Alfa, Beta e Gamma Pyxidis – sono allineate in modo approssimativo. Con una magnitudine di 3,68, Alfa è la stella più luminosa della costellazione.

Ovviamente come avevo predetto in passati articoli, tutti a lamentarsi che Bmd non fa camere cubiche (dimenticando le Micro), e giù mugugni…

Appena presentata questa cam, di nuovo a trovare scuse che non va (mentre elogiavano il progetto di boxare la pocket 6k… con più limiti della Pyxis, violando la garanzia etc…

Adesso all’ IBC hanno introdotto anche il nuovo Monitor BMD dedicato, con controllo da monitor, a una cifra veramente onesta, cosi anche le critiche relative al monitor laterale, o a dover esser “costretti” a comprare il viefinder (un ottimo viewfinder) sono diventate inutili.

La Pyxis per molti è stata presa come una cc6k ff frame in box shape, mentre in realtà è decisamente un prodotto molto più interessante e versatile.

  • senza cage ha più punti di mount per accessori e rig varii, sennò a che pro vi comprate una box cam?
  • sensore full frame 3:2 6k con registrazione in OpenGate
  • Mount L, Mount PL, Mount EF
  • Monitor HDR da 4 pollici. a1500 nits per vedere anche in piena luce
  • Accessori già targati BMD pensati per l’espansione del rig, dal monitor alla maniglia, ai mount per ssd etc.
  • SDI 12g
  • Batteria esterna, con la possibilità di scegliere di diverse taglie.

Ma non vi preoccupate, tanto la gente che parla ma non lavora realmente, troverà altre scuse per dire l’uva è acerba ;-D

 

 

La fine di un’era… Blackmagic aggiorna le camere a partire dalla Pocket4k e aggiunge …

Aggiornamento Blackmagic Os 8.6 beta… e qui come al solito rilasciano le bombe per :

  • Pocket Cinema Camera 4K
  • Pocket Cinema 6K
  • Pocket Cinema 6K G2
  • Pocket Cinema 6K Pro
  • Cinema Camera 6K
 
Le novità cosa sono ?
  • Aggiunge il supporto per l’utilizzo della telecamera come webcam o dispositivo UVC.
  • Aggiorna il browser dei file del Media pool
  • Aggiunge il supporto per l’eliminazione dei clip.
  • Aggiunge il caricamento di clip su Blackmagic Cloud.
  • Aggiunge il caricamento diretto nei progetti DaVinci Resolve.
  • Aggiunge la possibilità di aggiornare e gestire la telecamera via Ethernet.
  • Aggiunge API di controllo REST per il controllo remoto.
  • Aggiunge il supporto per il login e il certificato sicuro.
  • Aggiunge il supporto del protocollo temporale di rete.
  • Aggiunge il supporto per il web media manager.
  • Aggiunge il supporto del protocollo di trasferimento file.
  • Aggiunge il supporto per la condivisione di file SMB.
  • Aggiunge il supporto per il tethering del telefono cellulare per alcuni modelli.
  • Migliora l’affidabilità dei metadati del giroscopio.
  • Migliora l’affidabilità del rilevamento delle unità USB-C.

Insomma senza esser troppo invadenti, prima del NAB ci iniziano a ingolosire con delle belle novità, che nessuno si aspettava, ma cerchiamo di capire bene cosa significano le più importanti :

Supporto come webcam o dispositivo UVC

Significa che adesso basta collegare la Pocket come USB C e viene vista direttamente come webcam del computer, senza usare hardware esterno, senza usare acquisizione del segnale HDMI e quindi semplificazione dell’utilizzo della camera come webcam per tutti.
Pur arrivando dopo altri brand che durante la pandemia riesumarono tale possibilità (presente sulle bridge come le Fuji già dai primi anni 2000), anche Blackmagic ha aggiornato il suo Sistema Operativo.

AGGIORNA il browser dei file del Media pool

Finalmente abbiamo un aggiornamento del sistema di navigazione delle clip che ci permette di vedere tutte le clip presenti sul supporto, indipendentemente dai codec e dalle impostazioni di registrazione.in passato era possibile vedere solamente le clip dello stesso tipo di codec o di impostazione attive, quindi se avevo delle clip girate in Prores non potevo vederle quando avevo impostato la registrazione in Blackmagic raw.

Fornisce la possibilità di fare upload dei file su Cloud e molte altre operazioni.

Purtroppo aggiungono anche la possibilità di cancellare le clip, con i rischi di frammentazione dei supporti, cancellazioni accidentali e tutto il resto.

La camera può essere gestita via Ethernet

Anche se per molti non è una grande rivoluzione, il fatto che si possa aggiornare e gestire via ethernet sblocca una serie infinita di possibilità di controllo remoto e non solo

tethering via cellulare

La camera diventa più mobile friendly grazie alla possibilità di usare il tethering del cellulare ove sia disponibile una linea veloce

gyro update

diversi aggiornamenti dei dati Gyro per essere ancora più affidabile sia con lenti anamorfiche che con lenti particolari.

Miglioramenti nel supporto di dischi usb-c

Con il cambiare delle memorie e dei controller dei supporti Usb-c sono stati rilasciati aggiornamenti ai diversi protocolli.

 

 

 

 

perchè le box cam non vanno bene per chi le vorrebbe

Ricordo da una vita il desiderio di gear, hardware dei filmaker, istigati dai produttori di props per le camere, la possibilità di attaccare, aggiungere pezzi alla propria camera, “potenziarla” secondo loro, spesso mettendo quello che potrebbe servire, riempiendo e circondando la camera di tutto e di più… per poi usarle per lo stile Run and gun… ovvero lo stile guerrilla che dovrebbe essere fondato sulla semplicità.

Curioso come in campi paralleli, come quello fotografico, questo tipo di Rigging non ha mai preso piede, i fotografi aggiungono una cover alla camera, elegante, un bottone più ampio … al massimo un battery grig per aumentare l’autonomia della camera durante scatti prolungati, ma niente di esagerato.

La scusa numero 1 che sento da chi vuole le box cam è :
la vogliono personalizzare, perchè a loro serve la cam con i componenti disposti in modo differente… mah… soprattutto perchè di solito questo tipo di scusa la sento usare da persone che non hanno reali esperienze con più camere, se va bene con telefono e una reflex, ma non hanno mai usato telecamere reali, spallari o quel tipo di camere dove l’ergonomia è studiata da DECENNI e tutto è pensato per far lavorare in un certo modo le persone.

Infatti appena vedo un rig di questi personaggi posso notare tre cose scomode :
bilanciamento del peso : la struttura non è pensata per distribure il peso mentre ci si muove, si cammina, o semplicemente la si tiene su un in mano, causando oscillazioni e/o problemi dopo poco tempo che uno usa la camera, lasciamo stare poi l’idea di metterla su un gimbal, visto che la distribuzione del peso e la posizione del monitor sono fondamentali per la gestione sul quel tipo di prodotti.
ergonomia : i bottoni da schiacciare, le ruote da girare per controllare fuoco, diaframma e zoom non sono usabili dalla stessa mano.
trasportabilità : quasi tutti i rig che ho visto sono proni a danni durante il trasporto della camera perchè la struttura e i cablaggi non sono protetti e se posti in borsoni, flycase etc comunque rischieranno di colpire e danneggiare i connettori delle camere e le altre attrezzature.

La scusa numero due è :
se la devono montare per riprese speciali ad esempio

  • camera car : un rig per montare una camera qualunque su una macchina, stabile, costa dai 200 ai 500 euro, e si montano camere per diversi kg, non c’è bisogno di mettere una box cam, e nella maggior parte dei casi una camera più grande è anche più stabile. comunque tutti questi rig hanno un mount per una testa di cavalletto e quindi si monta quello che si vuole.
    Se si deve fare un rig leggero, si usano action cam come le ultime gopro, oppure come la blackmagic micro studio cam g2, per restare sul leggero.
  • drone cam : questa è l’accezione che mi fa più ridere.. perchè chi lo dice non ha il patentino, non sa cosa voglia dire far volare un drone nè quali siano le logiche per farlo volare.
    Per avere un drone che sollevi una camera 300-400 gr si devono spendere diverse migliaia di euro, lo si deve fare di professione, si devono aver speso altrettanti euro per i patentini per i droni grandi, assicurazioni etc, senza contare che la camera volerebbe quasi alla cieca, mentre essendoci con spese minori droni con camere che registrano anche in raw, con controllo totale, ottiche hassemblad, è ridicolo anche pensarlo… ma ammettendo di volerlo fare, vuol dire che non ci sono problemi di budget.

La scusa numero tre è che la camera non è adatta al loro tipo di ripresa, quindi la devono rendere da run and gun a camera spallare, aggiungenso spallaccio, monitor laterale, maniglie, appendono cavi varii, dalla batteria partono più elementi per alimentare i prodotti

  • da box cam a spallare significa spendere molti soldi aggiungere alimentare tanti elementi collegati, monitor/viewfinder, microfono, recorder audio, radiomicrofono; montare uno spallaccio e dei magic arm per portare il monitor davanti a loro, spesso troppo vicino causando fatica agli occhi.
  • collegare ad una batteria più prodotti fa rischiare il cosiddetto ground loop; quando si collegano più apparecchi alla stessa batteria si rischia il corto circuito e friggere connettori hdmi e sdi come niente.
  • alla fine se la camera non nasce per essere spallare diventa difficile avere un buon bilanciamento del peso, il che ne risulterà una camera difficile da bilanciare sulla spalla quando ci si muove, quando si cambiano focali o fuoco, quando si deve fare una ripresa per un tempo prolungato.

Quindi in breve, chi vuole una box cam per cambiare il rig e adattarla a più situazioni e risparmiare invece di comprare più camere, finisce con lo spendere di più in accessori e contorni; chi vuole cambiare la natura della camera si troverà con una camera che non ha mai i bottoni al posto giusto, quindi perderà tempo (vitale per chi fa run and gun) nel cercare controlli e/o cambiare le impostazioni, chi vuole piazzarla in posti speciali si accorgerà che comunque dovrà aggiungere come minimo un trasmettitore video per vederne le uscite con il rig e scoprirà che non è più economico fare questo tipo di scelte…

Per tutti gli altri, che non hanno problemi di budget, le box cam sono perfette, perchè saranno le camere per quello che servono, mentre per le altre operazioni, useranno altre camere, perchè ogni camera ha il suo ambiente naturale d’azione.

Un esempio :
Red Komodo, perfetto leggera, versatile. solo il corpo macchina sono 6k, poi aggiunto un monitor, supporti proprietari dove registrare e altre due o tre sciocchezze, si arriva senza problema a 10k. quindi se si sono spesi 10k per una camera specifica non è un problema spenderne altri per una seconda cam più comoda per metterla sulla spalla.

Sony Fx 3, perfetto, versatile, leggera, solo il corpo macchina sono 4.7k, da aggiungere poi monitor esterno, recorder esterno per il raw, e arriviamo senza problema a 7-8k

Panasonic Lumix DC-BS1HE, leggera, versatile, buon sensore, solo il corpo 3.4k, da aggiungere poi monitor esterno e/orecorder esterno per il raw, e arriviamo senza problema a 5/6k

giusto per citare marchi noti di box cam di un certo livello.

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