Tutto è possibile

Mese: Giugno 2018

Il caldo il nostro nemico numero 1

Siamo all’inizio dell’estate e i telegiornali si riempono di consigli su come combattere il caldo e i problemi che causa al nostro corpo, ma spesso si sottovaluta l’azione del calore sulle varie apparecchiature che utilizziamo, faccio due chiacchiere sui problemi del caldo su cineprese, lenti, hard disk, computer etc…

Quando stiamo lavorando all’aperto è facile che siamo sotto il sole, o anche se siamo sotto una tenda per proteggere le attrezzature dal sole, la temperatura sarà alta, e il rischio che le attrezzature lavorino meno bene è alquanto alta. Cerchiamo di capire quali possono essere le problematiche che possiamo incontrare.

Molti video maker sottovalutano il surriscaldamento del sensore e gli effetti di tale situazione sulla qualità delle immagini.

Partiamo dal discorso più ovvio e banale, se la camera si surriscalda troppo tende a bloccarsi o spegnersi per evitare danni all’elettronica, come tale ci impedisce di lavorare o peggiorerà la qualità delle immagini. Più il sensore è sensibile come gamma dinamica e più la camera tenderà a generare calore, non a caso molto dslr fullframe si spengono dopo x minuti di utilizzo o bloccano la registrazione per evitare danni (e non solo per il limite burocratico dei 29 minuti 59 secondi altrimenti viene messa in categoria cinepresa). Diverse telecamere tendono ad avere problemi con il surriscaldamento generando artefatti nella compressione o banalmente più rumore video se si alza la sensibilità.

E’ noto che esistono delle modifiche per le fotocamere ad uso astronomico per raffreddare in modo sensibile il sensore e ridurre la quantità di rumore generata sia nelle lunghe esposizioni che nelle riprese ad alti iso. Esistono diversi studi per molte camere dove aumentando il sistema di raffreddamento il rumore originale tende a ridursi in modo molto sensibile, pur lavorando nella stessa identica condizione.

Una cinepresa digitale ha il suo sistema di raffreddamento e più si va in alto con la categoria (Arriflex e Red) hanno sistemi di stabilizzazione della temperatura del sensore per cui l’oscillazione possibile è di frazioni di un grado per offrire il meglio delle immagini. La prossima volta che faremo una ripresa con una qualunque camera (escluse le suddette fasce alte), potrebbe essere utile scoprire quale sia la sua miglior temperatura di utilizzo per capire meglio le diverse risposte di resa del dettaglio e cromatica.

Quindi quando si legge che una camera lavora da -20 a +45 gradi, questo non si significa che funzionerà al meglio, ma semplicemente che può funzionare in quelle condizioni.

Qualcuno potrebbe aver notato che non tutte le lenti sono con la cover nera, soprattutto le lenti più “ingombranti” esistono in “bianco”. D’estate, sotto il sole una lente completamente nera attira il calore, e il calore significa dilatazione termica degli elementi. Con la dilatazione delle lenti, dei meccanismi interni, delle ghiere etc possono bloccarsi o danneggiarsi. éer questa ragione alcuni produttori realizzano una versione chiara per ridurre il surriscaldamento delle suddette lenti. Indipendentemente dalla “vestizione” le lenti fanno parte di quegli oggetti che non devono surriscaldarsi, e se prendono meno sole possibile fa solo bene alla vita e alla durata di questi prodotti.

Anche avvitare dei semplici filtri, se la filettatura si è surriscaldata, può diventare un’impresa perchè bastano pochi decimi di mm di dilatazione per non far funzionare la filettatura. Sotto il sole i filtri neutri o i filtri neutri graduali sono indispensabili per poter fare una ripresa esposta correttamente, per cui è importante proteggere le lenti dalle alte temperature, alle volte basta poco, una maglietta bianca o un fazzoletto posto sulla lente mentre non la usiamo per controllare il surriscaldamento.

I supporti sono robusti, le card reggono temperature molto estreme, reggono, non significa che funzionano a temperature molto estreme… quando si sottopongono le card SD e CF a temperature molto calde c’è il rischio che la dilatazione termica possa creare falsi contatti o problemi di contatti mentre state facendo la ripresa della vostra vita.

Lo stesso discorso può essere applicato anche ai dischi nel momento in cui dovrete praticare il backup e la copia dei materiali sui dischi esterni.

Tutti i dischi meccanici si basano sulla scrittura magnetica con puntine che stanno in prossimità della superficie del disco. Se sopponiamo un disco a temperature più alte, possiamo avere più punti deboli della catena di trasmissione e registrazione dei dati:

  • il disco magnetico se dilatato dall’alta temperatura potrebbe scrivere i dati con una leggera sfasatura di posizione rispetto alle indicazioni date dal firmware del disco, e quindi essere non leggibile in rilettura a temperatura di normale esercizio.
  • il surriscaldamento del meccanismo di spostamento dei bracci può creare degli scontri tra i bracci e gli elementi intorno a se (un vecchio modello wd che conservo come esempio di pessima progettazione…)
  • il surriscaldamento dei chipset di controllo del disco può corrompere i dati in scrittura, per cui è sempre importante fare copie dei dati con un software di verifica MD, in modo che durante la copia il software ricontrolla i dati scritti (se non avete o non sapete quale software scegliere, la versione free di DavinciResolve ha questa funzione sotto mac, win e linux).
  • Il box / la docking station del disco stesso surriscaldandosi potrebbe dare problemi di riconoscimento / lettura scrittura dei dati ad alte temperature. Ho usato diversi box per dischi, dischi di ogni tipo dai lacie a semplici maxtor, wd, fino a prodotti più professionali come G-Drive, ma le alte temperature possono mettere in difficoltà praticamente tutti questi prodotti sul set. Ho sperimentato dal docking station che ad alte temperature funziona con un connettore e non con un altro (usb 3.0 no thunderbolt), oppure che a surriscaldamento i dischi non vengono più riconosciuti dal raid, appena si raffreddano il sistema torna a funzionare. Il che potrebbe anche essere urtante per un sistema da quasi 2000 euro di dischi, ma gli ingegneri hanno pensato come mettere quasi cento tera dentro il box ma non un sistema di raffreddamento per gestire il surriscaldamento generato da tutti quei dischi fatti funzionare insieme al massimo della velocità.

Non dimentichiamo poi il nostro computer, ha due elementi che non solo generano calore, la CPU e la GPU, ma sono sensibili all’aumento della temperatura, raggiungendo determinati limiti il processore può ridurre le sue prestazioni, la scheda video si disabilita, oppure si arriva allo spegnimento completo del computer, impedendo il backup che stavamo facendo.

Tutto questo senza contare che il caldo darà problemi alla nostra salute, alza la pressione, ci disidrata, ogni oggetto diventa caldo da tenere in mano, e ci abbronziamo… a luglio 2017 durante una giornata di riprese sotto il sole ho cambiato letteralmente colore, oltre al fattore rischio ustioni c’erano ben altre problematiche legate alla salute fisica, quindi facciamo attenzione all’attrezzatura, ma attenzione prima di tutto alla propria salute.


Il kit del bravo filmaker

Molto spesso si investe in attrezzature molto costose, mentre alle volte si trascurano piccoli elementi che possono cambiare la nostra vita in meglio, o salvare i nostri progetti in emergenza…

1) Custodie per batterie 7 €

molto spesso le batterie sono oggetti che viaggiano sparsi nelle borse, nelle scatole, e non si sa mai se sono cariche o no. Acquistare un paio di set di due colori di queste custodie significa poter tenere in ordine le batterie, i diversi contenitori si possono attaccare tra di loro e usando un colore per le cariche, uno per le scariche diventa molto semplice e rapido tenerle organizzate sul set.

2) Protezione per Hard disk 7 €

Spesso si utilizzando hard disk per il backup direttamente in loco, ma non potendo usare sempre e solo Hard Disk di tipo rugged, un piccolo investimento in protezione si può fare, e può salvare da piccole cadute o urti accidentali.

3) Viti con anello 6 €

Spesso durante le riprese ci si ritrova col dover svitare delle viti da piastre o da attrezzature, e non abbiamo a portata di mano lo strumento adatto, col passaggio all’euro non tutte le monete sono adatte, per cui ritengo che sostituire le viti classiche con queste con ala apribile può aiutare molto i cambi al volo.
L’unica cosa prendete bene le misure delle lunghezze delle viti per far fare bene la presa.

4) tappi in silicone hdmi 6 €

Se si lavora con prodotti video spesso si hanno tante porte aperte a polvere, e altri detriti che vi daranno problemi al momento sbagliato, quindi investire un poco per avere dei tappi in silicone per chiuderle è un’ottima idea. Ne esistono di diversi tipi per diverse porte, comprarne un sacchetto è la scelta più economica per evitare di portare in assistenza la camera dopo una sessione su pista o peggio trovare falsi contatti al momento sbagliato.

5) Diffusore e riflettore 100×150 30€

Spesso possiamo non avere abbastanza luce o la luce giusta, questo oggetto poco ingombrante ci permette di riflettere la luce, addomesticarla, usare una sola lampada e rifletterla, etc

6) Target per bilanciamento del bianco,  esposizione e fuoco 12.99€

Un semplice e poco ingombrante pannello per bilanciare il bianco, verificare l’esposizione con il grigio al 18% per l’incarnato, e un semplice target che vi aiuta a verificare il fuoco.

7) Gomma Crepla xx €

In mezzo a tanta tecnologia spesso ci sono delle mancanze banali a cui la tecnologia non può porre rimedio, una di queste sono i monitor poco luminosi, ma soprattutto mancanti di paraluce, o con piccoli paraluce. La gomma crepla è una morbida e semplice gomma morbida, economica e semplice da tagliare e dargli forma.
Crearsi un paraluce per ogni tipo di monitor è questione di pochi minuti, e in caso di danni se ne possono creare più di una, in modo da avere i ricambi.

8) Penna per tablet 9 €

Una banalità contro la quale sono colpevoli tutti i progettisti e i deSAIGNER del mondo… monitor touch LUCIDI… quelli che siete costretti ad usare per attivare molte funzioni, ma che si riempono di ditate, di sporco, e sotto luce forte (sole) i riflessi e lo sporco vi impediscono di vedere bene le immagini. Prendere una semplice penna da tablet vi permette di attivare e controllare le varie funzioni senza sporcare il monitor, o nel momento in cui avere un paraluce più ingombrante per vederci bene col sole potete cambiare le funzioni comodamente.

9) Viti fotografiche in generale

molto spesso i filmaker si ritrovano con la necessità di collegare, unire, fissare tool alle cage, e le viti filettate da 1/4 e da 3/8 di pollice con passo fotografico (tecnicamente sono viti in pollici UNC (passo grosso americano) sono spesso costose e difficili da trovare. Ho avuto la fortuna di conoscere e fornirmi da una azienda molto preparata e ben fornita, https://www.novarametalli.it, che forniscono varii tipi di viti e passi, tra cui quelli fotografici.
Il link di base da cui partire è Viti fotografiche, poi a catalogo hanno migliaia di varianti. Sono professionali, precisi e velocissimi nella spedizione.

10) MultiTool cubico
questo oggetto è qualcosa di molto particolare, che se vi serve sarete felici di scoprirlo, perchè quando siete a corto di fori di montaggio nel vostro rig, questa è una delle soluzioni 😀 Il cubo!

11) adattatore per filtro 4×4 per mattebox

Questo è uno di quegli oggetti geniali che se non li avessero inventati dovrebbero farlo.

Avete comprato o affittato un mattebox 4×6.5 pollici, perchè più largo fa più “cinema” ma avete tutti i filtri 4×4, e avete paura che cadano a terra. Questo economico pezzo di metallo e plastica fa da Holder ai filtri 4×4 e si mette a misura dentro il portafiltri 4×6.5.

Basta poco per essere pronti a sfruttare tutti i vostri filtri 4×4.

e questa pagina potrebbe continuare all’infinito, e così sarà, l’idea è aggiungere man mano che scopro o trovo oggetti utili per il nostro lavoro.


Pagina 2 di 2

Powered by WordPress & Theme by Anders Norén

error: Content is protected !!