Ricordo da una vita il desiderio di gear, hardware dei filmaker, istigati dai produttori di props per le camere, la possibilità di attaccare, aggiungere pezzi alla propria camera, “potenziarla” secondo loro, spesso mettendo quello che potrebbe servire, riempiendo e circondando la camera di tutto e di più… per poi usarle per lo stile Run and gun… ovvero lo stile guerrilla che dovrebbe essere fondato sulla semplicità.
Curioso come in campi paralleli, come quello fotografico, questo tipo di Rigging non ha mai preso piede, i fotografi aggiungono una cover alla camera, elegante, un bottone più ampio … al massimo un battery grig per aumentare l’autonomia della camera durante scatti prolungati, ma niente di esagerato.
La scusa numero 1 che sento da chi vuole le box cam è :
la vogliono personalizzare, perchè a loro serve la cam con i componenti disposti in modo differente… mah… soprattutto perchè di solito questo tipo di scusa la sento usare da persone che non hanno reali esperienze con più camere, se va bene con telefono e una reflex, ma non hanno mai usato telecamere reali, spallari o quel tipo di camere dove l’ergonomia è studiata da DECENNI e tutto è pensato per far lavorare in un certo modo le persone.
Infatti appena vedo un rig di questi personaggi posso notare tre cose scomode :
– bilanciamento del peso : la struttura non è pensata per distribure il peso mentre ci si muove, si cammina, o semplicemente la si tiene su un in mano, causando oscillazioni e/o problemi dopo poco tempo che uno usa la camera, lasciamo stare poi l’idea di metterla su un gimbal, visto che la distribuzione del peso e la posizione del monitor sono fondamentali per la gestione sul quel tipo di prodotti.
– ergonomia : i bottoni da schiacciare, le ruote da girare per controllare fuoco, diaframma e zoom non sono usabili dalla stessa mano.
– trasportabilità : quasi tutti i rig che ho visto sono proni a danni durante il trasporto della camera perchè la struttura e i cablaggi non sono protetti e se posti in borsoni, flycase etc comunque rischieranno di colpire e danneggiare i connettori delle camere e le altre attrezzature.
La scusa numero due è :
se la devono montare per riprese speciali ad esempio
- camera car : un rig per montare una camera qualunque su una macchina, stabile, costa dai 200 ai 500 euro, e si montano camere per diversi kg, non c’è bisogno di mettere una box cam, e nella maggior parte dei casi una camera più grande è anche più stabile. comunque tutti questi rig hanno un mount per una testa di cavalletto e quindi si monta quello che si vuole.
Se si deve fare un rig leggero, si usano action cam come le ultime gopro, oppure come la blackmagic micro studio cam g2, per restare sul leggero.
- drone cam : questa è l’accezione che mi fa più ridere.. perchè chi lo dice non ha il patentino, non sa cosa voglia dire far volare un drone nè quali siano le logiche per farlo volare.
Per avere un drone che sollevi una camera 300-400 gr si devono spendere diverse migliaia di euro, lo si deve fare di professione, si devono aver speso altrettanti euro per i patentini per i droni grandi, assicurazioni etc, senza contare che la camera volerebbe quasi alla cieca, mentre essendoci con spese minori droni con camere che registrano anche in raw, con controllo totale, ottiche hassemblad, è ridicolo anche pensarlo… ma ammettendo di volerlo fare, vuol dire che non ci sono problemi di budget.
La scusa numero tre è che la camera non è adatta al loro tipo di ripresa, quindi la devono rendere da run and gun a camera spallare, aggiungenso spallaccio, monitor laterale, maniglie, appendono cavi varii, dalla batteria partono più elementi per alimentare i prodotti
- da box cam a spallare significa spendere molti soldi aggiungere alimentare tanti elementi collegati, monitor/viewfinder, microfono, recorder audio, radiomicrofono; montare uno spallaccio e dei magic arm per portare il monitor davanti a loro, spesso troppo vicino causando fatica agli occhi.
- collegare ad una batteria più prodotti fa rischiare il cosiddetto ground loop; quando si collegano più apparecchi alla stessa batteria si rischia il corto circuito e friggere connettori hdmi e sdi come niente.
- alla fine se la camera non nasce per essere spallare diventa difficile avere un buon bilanciamento del peso, il che ne risulterà una camera difficile da bilanciare sulla spalla quando ci si muove, quando si cambiano focali o fuoco, quando si deve fare una ripresa per un tempo prolungato.
Quindi in breve, chi vuole una box cam per cambiare il rig e adattarla a più situazioni e risparmiare invece di comprare più camere, finisce con lo spendere di più in accessori e contorni; chi vuole cambiare la natura della camera si troverà con una camera che non ha mai i bottoni al posto giusto, quindi perderà tempo (vitale per chi fa run and gun) nel cercare controlli e/o cambiare le impostazioni, chi vuole piazzarla in posti speciali si accorgerà che comunque dovrà aggiungere come minimo un trasmettitore video per vederne le uscite con il rig e scoprirà che non è più economico fare questo tipo di scelte…
Per tutti gli altri, che non hanno problemi di budget, le box cam sono perfette, perchè saranno le camere per quello che servono, mentre per le altre operazioni, useranno altre camere, perchè ogni camera ha il suo ambiente naturale d’azione.
Un esempio :
Red Komodo, perfetto leggera, versatile. solo il corpo macchina sono 6k, poi aggiunto un monitor, supporti proprietari dove registrare e altre due o tre sciocchezze, si arriva senza problema a 10k. quindi se si sono spesi 10k per una camera specifica non è un problema spenderne altri per una seconda cam più comoda per metterla sulla spalla.
Sony Fx 3, perfetto, versatile, leggera, solo il corpo macchina sono 4.7k, da aggiungere poi monitor esterno, recorder esterno per il raw, e arriviamo senza problema a 7-8k
Panasonic Lumix DC-BS1HE, leggera, versatile, buon sensore, solo il corpo 3.4k, da aggiungere poi monitor esterno e/orecorder esterno per il raw, e arriviamo senza problema a 5/6k
giusto per citare marchi noti di box cam di un certo livello.